il nazismo si ripete – questa volta è europeo!

migranti morti di freddo sui confini chiusi dei Balcani

l’eliminazione invisibile: gelo, marce forzate nei boschi e deportazioni

Huffigton Post 
Migranti congelati o morti di gelo. Con la discesa brutale delle temperature e la chiusura della rotta balcanica la scorsa primavera, migliaia di migranti si ritrovano bloccati in Serbia, intere famiglie o minori non accompagnati, senza vestiti per il clima invernale. 7.000 profughi circa in Serbia secondo l’Unhcr, ma secondo stime delle organizzazioni locali circa 10.000, di cui 6.000 ospitati nelle strutture ufficiali e solo 3.140 adatti all’inverno; il resto dorme fuori in edifici abbandonnati di Belgrado o sui confini, alcuni persino nei boschi, a meno 20 di notte, e 30 cm di neve. I casi di ipotermia si sono drammaticamente moltiplicati, sette a Belgrado, trattati da MSF e Médecins du Monde a Belgrado, nelle sole ultime 24 ore, e quattro morti per assideramento nella sola prima settimana di gennaio sui confini bulgaro-turco e greco-macedone.



 
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