“i migranti di oggi che soffrono all’aria, senza cibo e non possono entrare, non sentono l’accoglienza”.

 

migranti

papa Francesco: “belli i Paesi che aprono le porte”

“Dio si è dimenticato di me!”

Questa esclamazione, ha affermato Papa Francesco, “sale spontanea alle labbra di tante persone che soffrono, si sentono abbandonate come i nostri fratelli che stanno vivendo una drammatica situazione di esilio lontani dalla loro patria, con negli occhi le macerie delle loro case e spesso il dolore per la perdita delle persone care”. “In questi casi – ha detto papa Francesco nella sua catechesi all’Udienza Generale – uno può chiedersi dove è Dio? Come è possibile che tanta sofferenza possa abbattersi su uomini, donne e bambini innocenti ai quali chiudono la porta quando cercano di entrare da un’altra parte, e sono lì al confine perché tante porte e tanti cuori sono chiusi. I migranti di oggi che soffrono all’aria, senza cibo e non possono entrare, non sentono l’accoglienza”.

 

A me piace tanto – ha poi confidato Francesco ai 40mila fedeli presenti in piazza San Pietro – quando vedo nazioni e governanti che aprono il cuore e aprono le porte“. Per rinnovare il suo appello all’accoglienza, pronunciato con evidente riferimento alle chiusure di alcuni paesi europei, il Papa ha preso spunto “dalla promessa del profeta Geremia che risponde popolo esiliato che tornerà nella sua Terra”. “Dio – ha scandito – non è assente nemmeno oggi in queste drammatiche situazioni”. Per questo, ha concluso, “non bisogna cedere alla disperazione. Il bene vince il male e il Signore asciugherà ogni lacrima e libererà da ogni paura”.

(AGI)

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caro papa, riesci ad ascoltare anche noi?

“Caro Papa Francesco,

sono Daniele, e voglio scriverti questa lettera parlandoti come farei con mio padre”

chiesa ascoltaci
Io sono sicuro che se non fossi Cristiano non avrei accettato la mia omosessualità con la serenità con cui in passato ho affrontato questa scoperta di me. Quando mi sono preso una cotta per il mio primo ragazzo avevo appena 16 anni, ed ero un membro attivo dell’Azione Cattolica Italiana. Ho riflettuto su quell’affetto, quell’omoaffettività che mi aveva lasciato con un grande punto interrogativo. La Parola di Vita che è la Sacra scrittura, la stessa Parola che mi ha creato, mi ha dato risposta “Tu sei il figlio mio l’Amato: in te ho posto il mio compiacimento.” .
Mi sono fidato di Dio, se mi ha pensato e creato omosessuale è perché ha un progetto su di me, e non vedo l’ora di realizzare la Sua Volontà.
Non mi sono mai sentito sbagliato, né in errore oggettivo, no, io ho sempre amato e rispettato le persone che Dio mi ha messo nel percorso della vita. Un giorno amerò e rispetterò mio marito, e lo farò nel nome di Dio, e vorrei farlo in casa mia, nella mia Chiesa, ma se non vorrà accogliermi so di non essere privo dell’amore di Dio e della Sua Benedizione. So che avrò uno stato che mi riconoscerà come persona legata a lui. Tuttavia Soffrirò, perché la mia Famiglia Cristiana non loderà il Signore con me per il grande Dono della Famiglia che è la Sintesi dell’Amore gratuito di Cristo, dono totale di se all’altro.”
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