Zanotelli

Napoli, padre Zanotelli caricato dalla Polizia. Si opponeva al trasferimento di richiedenti asilo in un CIE

zanotelli

Fonte: Repubblica

“Sono bambini. Li state mandando in un lager. Dovete passare su di me”. Ma la furia di chi obbedisce al governo e alla legge che punisce gli immigrati non risparmia neanche un uomo di chiesa, padre Alex Zanotelli. Pur di far partire in fretta in una camionetta i nove africani della “Vera D.”, pur di chiudere la questione che ha agitato il porto di Napoli e le coscienze nell’ultima settimana, senza il minimo rispetto hanno buttato a terra persino il sacerdote che difende i diritti civili e si prodiga per l’umanità. Sta bene, il paladino di chi non ha voce e lotta per sopravvivere, ma è tornato a casa addolorato, come chi ha sostenuto una battaglia persa.

Intorno alle 21 la protesta era davanti ai garage della questura in via dei Fiorentini: “Siamo tutti clandestini” gridavano i manifestanti. Organizzazioni umanitarie, centri sociali, la Cgil con Jamal Quoddorack che hanno seguito dall’inizio la vicenda. L’assessore Giulio Riccio e il sindaco Iervolino vanno via aprendo le braccia: “Non c’è niente da fare”. Ma Zanotelli resta, con i suoi collaboratori, tra i quali Felicetta Parisi, che è in lacrime. “Li abbiamo visti, li abbiamo visti bene, erano vicino a noi – piange – non c’è alcun dubbio che sono minorenni”, riferendosi alla querelle sull’età dei cinque clandestini più giovani, tre dei quali erano stati giudicati maggiorenni dall’ospedale dove erano stati visitati. “Anche secondo il parere dei medici ospedalieri l’età scheletrica era intorno ai 18 anni – dice ancora Parisi – ma ci sono due anni di scarto in quell’analisi. Me ne assumo io la responsabilità. Sono un medico, un pediatra: erano minori. Li hanno spediti in un lager. Questa è una ignominia, una vergogna, viviamo l’epoca della disumanità”.

Padre Zanotelli ha salito le scale della questura ed è tornato indietro poco dopo amareggiato: “Non c’è niente da fare, li portano via”. Intanto i celerini si radunavano sotto il palazzo. “Dopo ore di trattative, di promesse, all’improvviso è arrivata la celere e abbiamo capito che li avrebbero portati a Brindisi – dice il sacerdote – Eppure c’era la richiesta di asilo politico, il Comune aveva trovato per loro una sistemazione”. Zanotelli viene accompagnato dai collaboratori, a proseguire nel racconto è Felicetta Parisi: “Quando Alex è sceso noi ci siamo messi davanti al garage da dove doveva uscire la camionetta – dice – Zanotelli voleva stendersi per terra, voleva protestare contro questo sopruso. E ha detto ai poliziotti: “Nessuno ha chiesto a questa gente che cosa ha fatto nell’ultimo mese, come ha vissuto, di che cosa ha bisogno. È una vergogna. Per me potete passare sul mio corpo, prima di prenderli”. Allora è scoppiato un tafferuglio, i poliziotti si sono lanciati verso di noi e Alex è stato scaraventato per terra”.

I collaboratori del sacerdote, indignati, denunciano: “Per ore la questura ha portato avanti quello che sembrava un dialogo. Era falso. Per la prima volta Napoli, la città dell’accoglienza e dell’umanità, si è macchiata della strage degli innocenti. Lo sanno tutti i Cie sono dei lager”.

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piccoli miracoli … che trasformano la vita e ci convincono che ‘yes we can’

decisamente belle, queste foto: non ricordo più in quale sito le ho trovate , fanno comunque riflettere sui tanti passi che ancora devono essere fatti per trasformare in ordinari gesti che restano ancora troppo straordinari!

 

Le 15 foto che ti faranno credere nuovamente nell’umanità

1. Un gruppo di cristiani che al gay pride di Chicago hanno chiesto scusa per la loro omofobia

… ed ecco la reazione!

2. I cittadini più anziani di Fukushima che lavorano come volontari alla crisi della centrale nucleare, per evitare che i più giovani si espongano alle radiazioni.

This story about Japanese senior citizens who volunteered to tackle the nuclear crisis at Fukushima power station so that young people wouldn't have to subject themselves to radiation.
Source: bbc.co.uk

3. Questi ragazzi norvegesi che salvano un agnellino dalle correnti gelide dell’artico

4. Questo cartello fuori una libreria

“Quando il negozio è chiuso potete prendere i libri, leggerli e riportarli indietro o pagarmeli dopo. Comunque: se non avete soldi per comprare i libri ma volete comunque leggerli, fatelo!. Aiutate voi stessi!”

5. Questa atleta in Ohio che, una volta tagliato il traguardo, torna indietro per aiutare un’avversaria a finire la gara

6. Questa scritta fuori un ristorante

“Cibo gratuito per i senzatetto dalle 15 alle 17″

7. Quest’uomo che mette in salvo 4 gattini dall innondazione di Cuttack City, India.

8. Questo turista che regala le sue scarpe ad una senzatetto a Rio de Janeiro.

This photograph of a man giving his shoes to a homeless girl in Rio de Janeiro.

9. Questo vigile del fuoco che somministra ossigeno ad un gattino salvato

10. …e anche questo!

And this one.

11. Questo biglietto ad un vicino

This gesture from a neighbor.
“Caro vicino, mi chiamo Mohammad, un musulmano. Stiamo osservando il Ramadhan. Domenica alle 20 vorrei invitare te e la tua famiglia a pranzo in occasione della fine del digiuno”

12. Questi due ragazzi che si aiutano per salvare un cane da un canale

These photos of two children collaborating to rescue a dog who had fallen into a ravine.

13. Questo scambio tra un dimostrante ed un soldato in Brasile

“Durante uno scontro in Brasile un generale ha detto “Non combattiamo, per piacere! Non il giorno del mio compleanno”. Ed i dimostranti hanno pensato di fargli una sorpresa.”

14. Quest’uomo che salta in mare per salvare il cane di un trans sconosciuto.

15. Sii il cambiamento che vuoi nel mondo

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una tragedia e … tante chiacchiere

IL CICLONE FA STRAGE IN SARDEGNA, 16 MORTI E UN DISPERSO. 2.700 SFOLLATI, STATO D’EMERGENZA. POLEMICA SULL’ALLARME

Ciclone

 

Isola in ginocchio, in 24 ore pioggia di 6 mesi. Colpite Olbia e il Nuorese. Trovato vivo un disperso. Vittime in auto e cantine. Governo, 20 milioni per emergenza. Letta sul posto: ‘Stato c’è e fa il massimo’. Aiuti, si muovono Ue e Papa. Sfollati: ‘Nessun avviso’. Gabrielli: ‘Falso’. Orlando: ‘Allarme 12 ore prima’.

Sono 16 i morti provocati dal ciclone che ha investito il nord-est della Sardegna. Tra le vittime due bambini. Un disperso. Olbia e Torpe’ le zone piu’ colpite. “Sono circa 2700 le persone fuori casa ospitate in strutture o da parenti”. In 24 ore caduta la pioggia di sei mesi. Il CdM decide lo stato di emergenza, Letta parla di tragedia nazionale. E si reca a Olbia. Stanziati 20 milioni. Il prefetto Franco Gabrielli: tanta acqua quanta in 6 mesi. Polemiche per il funzionamento della Protezione Civile. “Il sistema di allertamento nazionale ha fatto il suo dovere” e “chi ha lanciato false accuse ne risponderà”, ha detto il capo della Protezione civile in conferenza stampa. In base alla classificazione dei livelli di criticità, le previsioni del maltempo erano ritenute dagli esperti, di ”massimo rischio”», ha spiegato nelle sue comunicazioni alla Camera il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando. Previsioni che comprendevano l’esondazione dei corsi d’acqua e “fenomeni di rigurgito dei sistemi di smaltimento”, associati a inondazioni. “I possibili effetti associati a tale evento – ha detto il ministro dell’Ambiente – prevedono possibili perdite di vite umane e danni alle persone, oltre che allagamenti e danni a locali

dopo un primo momento di quasi silenzio e sottovalutazione del fatto (nessun giornale ha ritenuto di doverci aprire come notizia di primissimo rilievo) è scoppiata una di quelle giornate in cui si è parlato molto e tutti hanno detto di tutto ( si sono perfino sentiti membri autorevoli del pdl inveire contro i condoni!), meno che prendere coscienza che il territorio ha bisogno di un’altra politica: così amaramente commenta M. Serra:

Come sono noiosi i commenti alle catastrofi italiane, identici da anni, da decenni: l’incuria del territorio, il dissesto idrogeologico, la cementificazione demente… Si potrebbero scrivere con il “copia e incolla”, magari aggiungendo qualche nota peggiorativa sul riscaldamento causato dai gas serra, altra piaga arcinota e arcimaledetta, e vanamente medicata da quei congressi-placebo nei quali le potenze industriali giurano solennemente che in un paio di secoli ridurranno del niente per cento le emissioni nocive. La verità è che, seppelliti i morti, è comodo e conveniente lasciare che le cose continuino come prima. Ai vivi serve dimenticare in fretta e ritornare ai propri piccoli interessi quotidiani, ai soldi da guadagnare, alle delibere da firmare per fare contento chi ti ha votato. Un paio di anni fa il sindaco di un piccolo paese lombardo decise che il territorio del suo comune non poteva più permettersi un solo metro quadrato di cemento. Finì su tutti i giornali, come se avesse preso una decisione straordinaria, rivoluzionaria. Era, semplicemente, una decisione saggia e lungimirante. Lo si capirà, purtroppo, solo quando le catastrofi assumeranno dimensioni genocide. Pensarlo è triste. Ma è realistico.

Da La Repubblica del 20/11/2013.

 

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