tomate tiempo…

tomate tiempovietato calpestare i sogni

prenditi tempo per pensare perché questo è la fossa del potere

prenditi tempo per gridare perché questo è il segreto del potere perpetuo

prenditi tempo per leggere perché questo è la base della saggezza

prenditi tempo per pregare perché questo è il maggior potere sulla terra

prenditi tempo per amare ed essere amato perché questo è il privilegio dato da Dio

prenditi tempo per essere amabile perché questo è il cammino della felicità

prenditi tempo per ridere perché il riso è la musica dell’anima

prenditi tempo per dare perché il giorno è troppo corto per essere egoista

              dall’Uruguay

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Spirito senza confini

 

cristo risortoVieni, Spirito Santo, e riempi di speranza il cuore del mondo. Rinnova il nostro cuore e rendilo capace di un amore senza confini.

Vieni, Spirito d’amore e illumina le strade della pace e della riconciliazione tra i popoli.

Vieni per tutti i poveri del mondo, per tutti quelli che piangono, per quelli che hanno fame e sete di giustizia.

Vieni, Spirito di vita, e accendi nel cuore di tutti un desiderio di comunione. Sostieni gli operatori di pace col soffio del tuo amore, con la tua luce ardente, con la forza della tua grazia. Rinvigorisci la nostra fede e rendici testimoni di speranza.

Vieni Spirito di Dio.

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ispira la nostra tenerezza

Immagine

Ispira al nostro cuore, o Signore, la tenerezza che conviene all’amore; fa che nella nostra condotta appaia in riflesso la tenerezza di Dio.

Ispiraci la vera, sincera bontà che si apre largamente alle gioie e ai dolori di ogni nostro fratello o sorella, per prendervi parte.

Ispiraci le parole di calda simpatia, di delicata attenzione, che possano recare sostegno, conforto, a tutti gli afflitti.

Ispiraci l’azione più appropriata, il gesto affettuoso che sappia soccorrere, calmare, rallegrare, far dimenticare la pena.

Ispiraci sempre una mitezza più forte degli istinti di lotta, per procurare in mezzo ai conflitti, unione e riconciliazione.

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raporto dialettico ‘croce-resurrezione’

crocifisso“C’è un rapporto intimo e dialettico tra croce e resurrezione e tra resurrezione e croce, quale si esprime  nell’affermazione che il Crocifisso è il Risorto e il Risorto è il Crocifisso.

Una considerazione non dialettica della croce e della resurrezione può facilmente svolgere una funzione reazionaria. Considerare la croce senza rapportarla dialetticamente alla resurrezione può condurre a una rappresentazione della sofferenza come qualcosa che appartiene essenzialmente all’essere divino, ed è pertanto non superabile. La sofferenza viene sacralizzata, e non si danno possibilità di speranza. L’unico atteggiamento sensato sarebbe di identificarsi con essa, senza pretenderne un impossibile superamento.

E considerare la resurrezione senza la croce può sacralizzare l’ideologia del risultato ultimo – o futuro riconciliato – senza bisogno di passare attraverso il presente di ingiustizia e di oppressione. Si crea in tal modo una concezione entusiasta o astorica che proietta l’uomo oltre le stelle, alienandolo dalla sua realtà e attuale conflittualità.

Senza la resurrezione, la croce può farsi strumento al servizio di una teologia legittimatrice della sofferenza dei poveri di questo mondo.

Senza la croce , la speranza creata dalla resurrezione non è credibile, almeno per coloro che patiscono l’ingiustizia.

Per questo – perché Dio ha risuscitato un crocifisso – i crocifissi della storia possono sperare”

J.Lois, in Mysterium Liberationis, p.225

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cosa scriveva il primo Ratzinger

Lo scandalo primario della fede cristiana è quello di un uomo il quale afferma che in lui Dio si fa vicino in una maniera unica e non più superabile (la stoltezza della croce).  Si ha uno scandalo secondario, artificiale e quindi colpevole, quando, col pretesto di difendere i diritti di Dio, si difende solo una certa situazione sociale e le posizioni di potere in essa acquisite.  Lo scandalo è ancora secondario, artificiale e colpevole, quando, col pretesto di custodire l’immutabilità della fede, si difende soltanto il proprio amore per la situazione di ieri e il proprio legame con essa … Ed è poi ancora scandalo secondario, artificiale e colpevole, quando, col pretesto di garantire la totalità della verità e la sua integrità, si vogliono eternare opinioni di scuola, che hanno preso forma naturalmente in un certo tempo, ma richiedono ormai da tempo una revisione e un nuovo controllo sulla base di ciò che è veramente richiesto dalla realtà originaria … L’aspetto pericoloso della cosa è che questo scandalo secondario si identifica sempre di bel nuovo con il primario e lo rende perciò inaccessibile, nascondendo la pretesa realmente cristiana e la sua difficoltà dietro le pretese dei suoi messaggeri”  (J.Ratzinger, Il nuovo popolo di Dio, p.43)

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la debolezza delle religioni

 

amare o essere amati

la forza delle religioni è debole: non ha nulla a che vedere con quella delle armi o dei sistemi economici. E’ una forza che trasforma l’uomo dal di dentro per renderlo imitatore di Dio, giusto e misericordioso: essa non è dagli uomini, ma dall’alto. Le religioni nella loro povertà hanno la ricchezza di una aspirazione universale. Proprio perché deboli non possono incutere paura a nessuno, ma parlano a tutti con volto e cuore amico, grazie alla libertà che hanno rispetto ai grandi interessi che dominano le società umane   C.M.Martini

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dove la testa pensa …

dalie

 

la testa pensa a partire da dove poggiano i piedi. Per capire è necessario conoscere il contesto sociale di colui che guarda, vale a dire: come vive, con chi convive, che esperienze ha fatto, che lavoro fa, quali desideri coltiva, come vive i drammi della vita e della morte, quali speranze lo animano. Questo fa sempre, della comprensione, un’interpretazione

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ciò che non mi piace …

 

 

bel cesto

ciò che non mi piace di ogni religione è la pretesa di parlare soprattutto di cose che non si sanno come se essa invece le sapesse (di quale sia, ad esempio, qui e ora e con precisione la volontà di Dio.

ciò che non mi piace della mentalità laicistica è la sua propensione a limitarsi alle cose che si sanno o che si possono sapere, come se queste fossero, in quanto ‘visibili’ più rilevanti dell’ ‘invisibile’.

Eppure è il mistero a dar respiro alla conoscenza e farla lievitare nelle più mirabili costruzioni         S.L.della Torre

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