l’umanizzazione di Dio richiede l’umanizzazione della chiesa

umanizzare la chiesa

di José M. Castillo

 

Capisco che ci siano persone che, solo nel leggere il titolo di questo breve articolo, provano una certa diffidenza o forse sperimentano sfiducia o persino un aperto rifiuto. Perché hanno educato molti di noi nella convinzione che “l’umano” si contrappone al “divino”. E questo, portato fino alle sue estreme conseguenze, conduce – inevitabilmente – all’idea fissa che “a più umanità corrisponde meno divinità”. Ossia, “umanizzare la Chiesa” equivarrebbe a rubarle o a ridurle la sua condizione sacra, soprannaturale e divina. Tuttavia, oso dire che “umanizzare la Chiesa” non solo è lecito, ma soprattutto è assolutamente necessario ed urgente. Se si pensa a questa questione a partire dalla fede e dalla mentalità cristiana. Perché vedremo, secondo le nostre credenze: cosa Dio ha fatto per dare risposta e salvezza al mondo? Noi cristiani diciamo che questa domanda ha la sua risposta a partire dal mistero dell’Incarnazione di Dio in Gesù. Cosa che, tradotta in un linguaggio molto semplice, vuole dire l’Umanizzazione di Dio in un modesto galileo che si chiamava Gesù di Nazareth. San Paolo lo spiega dicendo qualcosa di molto forte: “Egli, pur essendo nella condizione di Dio, non ritenne un privilegio l’essere come Dio, ma svuotò se stesso assumendo una condizione di servo, diventando simile agli uomini” (Fil 2, 6-7). Da più di dieci anni mi sta preoccupando quello che questo comporta e rappresenta. Ho pubblicato quattro libri ed una quantità di articoli sul tema. Ora voglio fare un passo in avanti che mi sembra urgente e decisivo. Perché, se quello che ho appena detto è indispensabile per comprendere il cristianesimo, non sarà tanto o più urgente e necessario per comprendere la Chiesa? Il che equivale a farsi quest’altra domanda, forse più scomoda per alcuni: se Dio si è abbassato e si è umanizzato per portare la salvezza a questo mondo, perché la Chiesa non si spoglia anche dei suoi gradi, delle sue dignità e dei suoi privilegi, in maniera tale che di lei possiamo dire che si è umanizzata? Ed il peggio di tutto ciò è che, come sappiamo (e con frequenza), gli “uomini di Chiesa” conservano i loro gradi, le loro dignità ed i loro privilegi a forza di “disumanizzarsi” in non poche questioni che toccano questioni tra le più forti che noi uomini dobbiamo affrontare. Certo, Dio non è la religione. E Dio non è la Chiesa. Ma in ogni caso le strade di Dio, di Gesù non dovrebbero essere le strade della Chiesa? Mi fa molto pensare quello che sta capitando a papa Francesco. Le sue numerose manifestazioni di umanità e di spontaneità lo rendono odioso ad un settore importante del clero. Perché è così?

in “Religión Digital” (www.religiondigital.com ) del 29 luglio 2017

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