con Gesù cambia il concetto di ‘sacro’

a proposito del sacro

di Enzo Bianchi

in “www.ilblogdienzobianchi.it” del 21 marzo 2024

cercare e fissare il sacro in un oggetto, in uno spazio, è fare un passo verso l’idolatria. È cercare Dio dove non c’è!

Il sacro, il sacro tanto invocato oggi nella chiesa! Ma il sacro a cui si fa riferimento è ancora quello dell’Antico Testamento e delle religioni, è il sacro che sta nello spazio del tempio, del culto, dei sacrifici. Gesù invece ci ha rivelato che il sacro sta al cuore della vita degli uomini, sta nelle relazioni con gli altri. Il sacro non è più ciò che appartiene a un luogo sacro come il tempio, che è inviolabile, intangibile e suscita timore. Per Gesù il sacro, il luogo della presenza di Dio, non è più né il tempio né il sacrificio, né l’olocausto, né il sabato, ma è lo spazio delle nostre relazioni, là dove un volto incrocia un volto, una mano è tesa alla mano, una guancia si offre alla guancia. È l’incontro tra i corpi che sono anche anima e spirito. Per questo Gesù mostra con le sue parole e con i suoi gesti che ormai è lui la dimora di Dio e che attraverso le relazioni umane questo corpo di Cristo può accrescersi nella storia perché ogni cristiano diventa corpo di Cristo, diventa dimora di Dio, tempio dello Spirito santo. Cercare e fissare il sacro in un oggetto, in uno spazio, è fare un passo verso l’idolatria. È cercare Dio dove non c’è! È cercare la sua immagine dove lui non l’ha deposta perché l’ha fissata soltanto negli umani, nell’uomo e nella donna creati a sua immagine e a sua somiglianza. Certi spazi, come lo spazio della chiesa, certi oggetti richiedono rispetto, devono essere riconosciuti con un vero discernimento, ma non sono “sacro”.

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