“con il cuore siamo col papa ma col cervello…”

il papa fa il papa ma …
di Tonio Dell’Olio

in “www.mosaicodipace.it” del 29 marzo 2022

In questi giorni, molti dei politici intervistati sulle posizioni espresse dal Papa circa il nuovo programma riarmista, rispondono con un mantra che dice: “Il papa deve dire quelle cose, è un po’ il suo lavoro, ma poi tocca a noi fare le scelte concrete”. L’altra versione ascoltata è: “Con il cuore siamo col Papa ma col cervello…”. La replica scontata è che l’organo realmente danneggiato sia il fegato. Il copione prevede che in taluni casi l’intervistato assuma un’aria sofferta e addolorata perché deve piegarsi al realismo di un mondo in cui le armi sono necessarie. Non saltano l’appuntamento filosofi e teologi che, con fini argomentazioni storiche, dottrinali, antropologiche e morali, giustifichino la liceità di investire miliardi di euro all’anno per rafforzare la difesa armata e dicono che sarebbe “peccato” piuttosto non farlo. Si respira l’aria di una resa rassegnata e incapace di ribellarsi a un destino che viene presentato come ineluttabile. La politica – invece – quando non è vittima delle lobby e di interessi economici, deve avere il coraggio di elevarsi per scrutare meglio l’orizzonte della storia e mettersi al servizio di progetti di pace. E se giudichiamo questo tempo di guerra come una sconfitta dolorosa, con quale coraggio andiamo a rafforzare le condizioni per proseguire nella stessa strada della guerra e della sua preparazione? Insomma se il Papa ha ragione, si abbia il coraggio di tirarne le conseguenze e di pensare politiche coerenti per un nuovo ordine mondiale. È tutt’altro che utopia.

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