ancora scosse, ancora paura, ancora sofferenza
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ancora scosse, ancora paura, ancora sofferenza
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la terra ancora trema
ancora paura
questi vescovi che invece di parlar di vangelo trescano attorno ai soldi! e per di più sporchi!
arrestato mons. Scarano con l’accusa di truffa, calunnia e corruzione
al centro dell’inchiesta 20 milioni di euro frutto di evasione fiscale
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un saluto affettuoso a una grande scienziata con profonda sensibilità per i problemi umani e sociali
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gli equivoci del vescovo troppo abituato ai baciamano
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tantissimo razzismo in rete e specie sui social media, in primo luogo facebook
nessuna nostalgia per censure: ognuno deve poter esprimere le proprie idee, anche le meno condivisibili
ma se la rete e i social media sono lo specchio fedele della nostra realtà, ciò non può non imporre una seria riflessione a tutti, specie a chi si scandalizza appena sente la parola ‘razzismo’, e anche a chi (tutt’altro che pochi) inizia sempre il discorso con: “io non sono razzista, però …”
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Consigliera del Pd estromessa per le frasi razziste su Facebook.
30 giugno 2013
domenica tredicesima dell’anno liturgico
il commento al vangelo odierno di p. Maggi
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Commento al Vangelo di P. Alberto Maggi – 30 giu 2013
crisi umanitarie ‘scomparse’ dai media: 9° rapporto sulle crisi umanitarie dimenticate dai media, curato dai Medici senza Frontiere (M.s.f.) italiani
il 4%: è questa la percentuale di informazioni relativa alle crisi dimenticate diffuse dai telegiornali italiani durante tutto il 2012 (vedi di seguito presentazione di T. dell’Olio):
Mosaico dei giorni Invisibili, le crisi umanitarie ‘scompaiono’ dai media 27 giugno 2013 – Tonio Dell’Olio
Il 4%: è questa la percentuale di informazioni relative alle crisi dimenticate diffuse nei telegiornali italiani durante tutto il 2012. Un dato , il più basso dal 2006, che dimostra come nel paese le crisi in alcune zone del mondo, da dimenticate stanno diventando invisibili.
“Ogni anno stiliamo una lista, sperando che l’anno successivo sia vuota mentre la situazione è in netto peggioramento” dice alla MISNA Loris de Filippi, presidente di Medici Senza Frontiere (Msf) Italia in occasione della presentazione del 9° Rapporto sulle crisi umanitarie dimenticate dai media, in collaborazione con l’Osservatorio di Pavia.
“Crisi economica, politica, ma anche l’assenza di grandi emergenze internazionali come lo tsunami hanno contribuito a far scivolare le crisi nel dimenticatoio” spiega Paola Barretta, dell’Osservatorio di Pavia, sottolineando che lo scenario generale delle notizie nei telegiornali nazionali nel 2012 è stato caratterizzato da una maggiore attenzione alla crisi economica e di conseguenza alla politica, anche se le pagine di curiosità e costume, seppure in diminuzione, occupano comunque il 6% del totale delle notizie.
Se le crisi umanitarie trovano sempre meno spazio, la fine del mondo profetizzata dai Maya ha invece meritato trenta notizie nell’anno in esame. E in 12 mesi i tg della sera hanno dedicato solo 7 servizi all’aids, di cui due in occasione della Giornata Mondiale dell’1 dicembre.
Fra i dati più emblematici rilevati dal rapporto, le tre notizie sulla Repubblica Democratica del Congo, dove non cessano le violenze nelle aree del Kivu; i quattro servizi sul Niger, piegato dalla malnutrizione; le due notizie sulla martoriata popolazione di Haiti. Il Sudan e il Sud Sudan trovano spazio in 17 notizie, numerose delle quali in relazione alle campagne per il Darfur sponsorizzate da George Clooney.
Al termine dell’incontro, Msf ha presentato una lettera aperta, firmata da intellettuali e giornalisti, e rivolta ai responsabili dei principali gruppi editoriali, in cui invita i mezzi di informazione a non spegnere i riflettori sulle crisi ed emergenze umanitarie in corso nel mondo. (Fonte MISNA)
http://www.peacelink.it/mosaico/a/38667.html
lettera di Pax Christi al ministro Mauro che afferma, senza che gli scappi da ridere, che :
“per amare la pace bisogna armare la pace”
Signor Ministro Mauro,
oggi, nel corso del dibattito parlamentare sull’acquisto degli F35, lei
ha affermato che “per amare la pace bisogna armare la pace”. E’ un bel
gioco di parole, non c’è che dire, ma un gioco molto pericoloso.
So bene che il suo azzardato gioco di parole appartiene ad una vera e
propria operazione linguistica in atto da anni e che, in modo assai
ingannevole, vuole pian piano convincere la gente che alla fine pace e
guerra sono la stessa cosa e che per raggiungere la prima non c’è altra
via che la seconda. Un’operazione ingannevole e pericolosa. La sua
affermazione è, tra l’altro, un disastro pedagogico e, se questa è la
sua linea comunicativa, mi auguro che per l’ascolto dei suoi discorsi
venga posto il divieto ai minori degli anni 18. Abbiamo bisogno di ben
altri maestri per i nostri bambini e adolescenti. La giustificazione
della violenza potrà essere per essi la conseguenza culturale più
immediata di tali messaggi senza saggezza.
La prego, si scusi con il Paese, soprattutto con chi nelle scuole e in
ogni luogo formale ed informale educa alla nonviolenza come autentica
strada da percorrere per approdare alla pace. Lei è Ministro della
Difesa, il suo ruolo non le richiede di doversi arrampicare sugli specchi
per difendere l’indifendibile, ma invece le impone di conoscere che
“armarsi” non è il verbo obbligato da associare al sostantivo “difesa”.
Esistono molteplici modi di difendere una comunità. Lo dice persino una
norma di legge che esiste una “difesa civile non armata e nonviolenta”,
norma che immagino lei conosca, in quanto a capo del dicastero della difesa.
Una comunità si difende, comunque, anzitutto rispettandola. Si difende
impedendo la costruzione del MUOS nella Sughereta di Niscemi in Sicilia,
facendo cessare per sempre le esercitazioni militari nel Parco Nazionale
dell’Alta Murgia in Puglia, ponendo il divieto di transito e sosta di
sottomarini e portaerei a propulsione nucleare nel Golfo di Napoli, e
così via. E una comunità si difende spendendo 14 miliardi di euro non
per acquistare gli F35, ma per fornirla di ospedali efficienti, di
strade sicure, di case che non crollino per le alluvioni, di una
Protezione Civile con mezzi adeguati e di una scuola con aule pulite ed
arredate, in cui non risuonino le sue sinistre parole di guerra.
Un saluto di pace
26/6/13 Antonio Lombardi – Pax Christi – Napoli
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