il commento al vangelo della domenica

BEATI VOI POVERI
il commento di E. Ronchi al vangelo della sesta domenica del tempo ordinario
Luca 6, 20-26
Un vangelo potente e inarrivabile.
Da oltre cinquant’anni lotto con questo vangelo, che mi sfugge sempre.
Le parole che cerco di allineare sono come uccellini che sbattono contro le pareti della gabbia, a dire poco più del nulla che capiamo di queste parole immense.
“Sono venuto a portare il lieto annuncio ai poveri”, aveva detto nella sinagoga. Ed eccolo qui, il miracolo: beati voi poveri.
Il luogo della felicità è Dio, ma il luogo di Dio sono le infinite croci degli uomini.
E aggiunge alla fine un’antitesi abbagliante: non sono i poveri il problema del mondo, ma i ricchi: guai a voi ricchi!
Sillabe sospese tra sogno e miracolo, osate, prima ancora che da Gesù, da sua madre nel canto del Magnificat: “ha saziato gli affamati di vita, ha rimandato i ricchi a mani vuote”. (Lc 1,53).
Questi oracoli profetici, anzi più-che-profetici, quel “beati” che contiene pienezza, felicità, completezza, grazia, incollato a persone affamate e in lacrime, a poveracci, a disgraziati, ai bastonati dalla vita, ci obbliga a un capovolgimento di prospettiva, a guardare la storia con gli occhi dei poveri e dei piccoli, non con quelli dei ricchi e dei potenti, altrimenti non cambierà mai niente.
E ci saremmo aspettati: “beati voi poveri perché ci sarà un capovolgimento, un’alternanza, diventerete voi i signori”.
No. Il progetto di Dio è più profondo. C’è di mezzo il Regno dei cieli, che non è il paradiso o l’al di là, ma una nuova architettura del mondo e dei rapporti umani.
Il mondo non appartiene a chi se ne impossessa o lo compra, ma a chi lo rende migliore. E non sarà reso migliore da coloro che hanno accumulato più denaro.
Beati voi… Il vangelo più alternativo che si possa pensare, il manifesto più stravolgente e contromano. Eppure, al tempo stesso, senti che è amico della vita, vangelo amico.
Perché le beatitudini non sono un comandamento, un ordine da eseguire, ma il cuore dell’annuncio di Gesù: la bella notizia che Dio regala vita a chi produce amore, Dio regala gioia a chi costruisce pace.
In esse è l’inizio della guarigione del cuore, perché il cuore guarito sia l’inizio della guarigione del mondo.
Guai a voi, ricchi, sazi, gaudenti, famosi. I quattro “guai” ci inquietano un po’, ma non sono delle maledizioni: Dio non maledice le sue creature, mai, la sua è la voce della tristezza del padre in pena per i figli che si stanno perdendo.
“Guai” non suona come una minaccia, ma come il gemito dei lamenti funebri, il singhiozzo del pianto su chi appare come morto.
“Guai”: e vi sento dentro il lamento di Gesù, che piange i ricchi e i sazi come coloro che si sono sbagliati su ciò che è vita e ciò che non lo è; e sono diventati gli idolatri del vuoto, gli amanti del nulla.
E gli idoli sono crudeli, spietati: divorano i loro stessi adoratori.
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quale giubileo per le forze armate – il sogno di un’alternativa

sogno di un giubileo delle forze disarmate e nonviolente!

di Pax Christi e Mosaico di Pace
in “www.finesettimana.org” del 11 febbraio 2025

Non più di qualche giorno fa, dalla Piazza San Pietro a Roma, le immagini ci raccontavano di
30.000 militari in “marcia” per il Giubileo delle Forze Armate, di Polizia e di Sicurezza. Anche loro,
le nostre sorelle e i nostri fratelli militari, lì per attraversare la Porta Santa, partecipare alla
celebrazione dell’Eucaristia, presieduta da Papa Francesco, e ripartire come “pellegrini di
speranza”.
Erano stati preceduti dalla domanda provocatoria, che Papa Francesco pone nella Bolla di Indizione
del Giubileo Ordinario dell’Anno 2025, al n. 8: “E’ troppo sognare che le armi tacciano e smettano
di portare distruzione e morte?”. E poi le sue forti e accorate parole rivolte alle e ai militari,
nell’omelia di domenica 9 febbraio u.s.: “Vi chiedo, per favore, di vigilare; vigilare contro la
tentazione di coltivare uno spirito di guerra; vigilare per non essere sedotti dal mito della forza e dal
rumore delle armi, …”.
Come Pax Christi Italia, unitamente alla redazione di Mosaico di Pace, non possiamo non porre
alcune domande che inquietano le nostre coscienze, e, ne siamo certi, anche quelle di tante donne e
uomini impegnati nella ricerca della pace. Lo facciamo anche se derisi e insultati come
“pacefondai” o, come letto di recente su un quotidiano italiano, “contaminati dalla epidemia di
pacifismo”, ma sempre più convinti che “se vogliamo la pace dobbiamo preparare la pace”.
Le Forze Armate sono lì per fare la guerra, che non è mai, mai giusta! Perché ogni guerra degenera
in immorali e illegali investimenti di armi che certo non concorrono a portar pace e riconciliazione
tra i popoli. Semplicemente scandalosa la modifica alla legge 185/90 che il nostro governo si
prepara ad approvare. Una legge nata per mettere un argine all’export delle armi e oggi, purtroppo,
destinata ad essere “cancellata” per lasciare campo libero a investimenti miliardari offensivi di
necessità, di urgenze e di bisogni vitali per il nostro vivere quotidiano.
Noi, artigiani di pace, NON CI STIAMO!!! Lo diciamo ad alta voce, in nome del Vangelo che ci
indica ben altre strade: Basta armare sempre di più l’economia, la cultura e la politica! Ci
permettiamo, poi, in quel coraggioso ed evangelico Sì-Sì, No-No, di chiedere alla Chiesa che
l’Anno Giubilare appena iniziato ricordi ai cristiani e al mondo intero, con le parole di San
Giovanni XXIII nella Pacem in Terris, che risolvere i conflitti con la guerra “Alienum est a ratione”.
Don Tonino Bello, Presidente di Pax Christi Italia, ebbe a parafrasare questa espressione con “…è
roba da matti!”.
Ci permettiamo fraternamente, ancora una volta, non di provocare ma di invitare ad avere il
coraggio di mandare segnali di un cambiamento di mentalità e di cultura di pace.
Possiamo chiedere di sostituire alle Diocesi Militari, agli Ordinari Militari, ai Cappellani Militari
vescovi e presbiteri che, senza divise e senza stellette, si prendano cura spirituale di coloro che
fanno questa difficile scelta di vita? Possiamo chiedere di modificare con parole di pace le preghiere
delle varie Forze Armate che a volte chiedono a Dio di benedire le loro armi? Nessun intento
“polemico” in queste nostre domande, solo il sogno e la visione di un mondo altro possibile rispetto
a quanto stiamo vivendo in questi giorni, sogno e visione di un Giubileo delle Forze Disarmate e
Nonviolente!
Tavarnuzze (Fi), 11 Febbraio 2025 Pax Christi Italia – Mosaico di pace Contatti: Pax Christi
Segreteria Nazionale 055-2020375, info@paxchristi.it – www.paxchristi.it Mosaico di pace:
080.3953507 – 348.3035658, info@mosaicodipace.it – www.mosaicodipace.i

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