anche i frati a Expo: decisamente fuori posto!

 

 

 

A Expo nel nome di san Francesco

papa Francesco li vorrebbe nelle ‘periferie’ ma loro vanno in passerella!

Daniela Fassini

Anche i Frati Francescani di Assisi saranno all’Expo. Arte, fede cibo e spiritualità sono gli ingredienti della loro presenza che arricchirà, di volta in volta, dal Primo maggio al 31 ottobre, diversi spazi e momenti dell’Esposizione universale.

«Non potevamo mancare all’Expo perché il tema dell’alimentazione e del cibo è nello spirito francescano – spiega Roberto Pacilio della sala stampa del Sacro Convento di Assisi – San Francesco amava cantare “Laudato si’, mi’ Signore, per sora nostra Terra, la quale ne sustenta e governa, e produuce diversi frutti con coloriti flori et herba”».

All’Expo i francescani avranno spazio e voce nel Padiglione Italia. Qui infatti saranno esposte due opere custodite nel Museo del Tesoro della Basilica di San Francesco e concesse dal Sacro Convento. Si tratta di un cofanetto-reliquiario del XVII secolo e di un dipinto del XVI secolo: San Sebastiano martire.

A questi capolavori si affianca il prezioso video su “Il restauro – la bellezza che rinasce”, con gli affreschi della Basilica che tornano a splendere dopo il terremoto del 1997. L’appuntamento clou della presenza francescana sarà poi il 6 settembre, per l’incontro “Il cibo nelle fedi religiose” al quale prenderanno parte esponenti delle diversi fedi religiose, illustrando il significato e l’importanza del cibo nelle proprie religioni.

Ad ottobre, infine, all’interno del padiglione Eataly è in programma un convegno sulla presentazione dei lavori sulla nuova illuminazione della Basilica di San Francesco d’Assisi e su come «far luce» sulle bellezze artistiche del Paese.

  

frati in cammino …

nove frati con la reliquia di s. Francesco a piedi da Assisi a Roma

 sarà sicuramente una bella esperienza ma personalmente penso che non sia precisamente questo ciò che papa Francesco intende per andare nelle ‘periferie’ ,,,
sul web il diario quotidiano

I nove frati francescani che da domani a giovedì 12 marzo saranno protagonisti del pellegrinaggio a piedi «Con san Francesco da papa Francesco» chiedono a tutti di camminare con loro. «Vogliamo essere accompagnati in questo percorso. Perché l’iniziativa non sia uno dei “fatti nostri” ma una via di condivisione e fraternità», sottolinea fra’ Marco Moroni. Giorno dopo giorno i religiosi racconteranno la loro esperienza sul web attraverso messaggi e fotografie che verranno pubblicati sui siti di Assisi dei quattro rami maschili dell’Ordine francescano (Minori, Minori Conventuali, Minori Cappuccini e Terz’Ordine Regolare): www.assisiofm.it; www.sanfrancescopatronoditalia.it; www.fraticappucciniassisi.it; www.provinciasanfrancescotor.it.

La storia li ha separati. Un pellegrinaggio “penitenziale” tornerà a riunirli. Sui passi che il loro fondatore, san Francesco, percorse nel 1209 per andare da Assisi a Roma. I frati dell’Ordine francescano escono dai loro conventi che formano il polmone spirituale della cittadina umbra e si mettono in cammino dalla “patria” del Poverello al centro della cristianità. «Con san Francesco da papa Francesco» è il filo conduttore del viaggio a piedi che da domani porterà nove religiosi di Assisi fino a piazza San Pietro. Sette giorni di marcia per questa delegazione che idealmente tornerà a unire i quattro rami maschili scaturiti dal carisma del santo: i Minori, i Minori Conventuali, i Minori Cappuccini e il Terz’Ordine Regolare. «Sarà una sorta di predica senza voce per dire a quanti incontreremo l’amore di Dio e per testimoniare la nostra fede», spiega fra’ Marco Moroni in una nota che presenta l’iniziativa.Più dimensioni si legheranno in questo evento: il richiamo alla Quaresima, l’Anno della vita consacrata, il desiderio di confermare la fedeltà al Papa, l’omaggio a Bergoglio dopo la sua visita ad Assisi del 4 ottobre 2013. Ma il pellegrinaggio di 185 chilometri sarà soprattutto un’“anteprima” dell’itinerario quadriennale che vedrà insieme i rami maschili presenti ad Assisi. Una sfida che nella settimana di marcia sarà rappresentata da un segno: il cingolo di Francesco. È la reliquia che i “figli” del Poverello avranno con loro. «Non solo esso rimanda ai tesori della vita consacrata – afferma fra’ Pasquale Berardinetti, uno dei referenti del progetto e responsabile della comunicazione dei Frati Minori dell’Umbria –. Per la nostra famiglia religiosa ha anche un valore proprio: chi appartiene ai quattro rami ha abiti diversi ma il cingolo è identico. Ciò dice l’impegno comune a vivere lo spirito di Francesco». E la reliquia, aggiunge fra’ Moroni, «sarà conforto, protezione e simbolo di unità».Il pellegrinaggio partirà domani alle 8.45 dalla tomba del santo nella Basilica di Assisi. La benedizione verrà impartita dal custode del Sacro Convento, padre Mauro Gambetti. Nella prima tappa che avrà fra i suoi fulcri anche Santa Maria degli Angeli e che terminerà a Foligno il gruppo sarà scortato dai novizi. Poi il cammino toccherà Spoleto, Terni, Otricoli, Rignano Flaminio e infine Roma.

«Durante il percorso – sottolinea fra’ Berardinetti – i frati incontreranno le comunità anche grazie alla preziosa collaborazione dei parroci. E saranno ospiti delle famiglie che apriranno le loro case per dare un tetto ai pellegrini col saio». Il viaggio verrà scandito dalla preghiera. «Il gruppo – aggiunge fra’ Pasquale – pregherà nelle parrocchie davanti alla reliquia di Francesco. Ma raccoglierà anche le intenzioni di preghiera che chiunque vorrà affidare ai noi francescani». Anche in questo caso ci sarà un segno. «Per ogni intenzione che verrà chiesta – chiarisce il religioso – la persona che la domanderà lascerà un grano di incenso ai nove pellegrini. E quell’incenso sarà bruciato a Roma, a testimoniare l’unica invocazione che sale a Dio dalla Chiesa universale».

Nel tratto conclusivo i consacrati avranno al loro fianco anche i ministri generali. Fra il colonnato del Bernini entreranno giovedì 12 marzo, alla vigilia dell’anniversario dell’elezione di Francesco al soglio pontificio. «Avremo con noi – annuncia fra’ Marco – il sorriso, la fatica e la tenacia di un’esperienza di fraternità». E di unità.

Giacomo Gambassi

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