papa Francesco: figura eccezionale!

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L’eccezionale figura di Francesco

 

nel corso del 2013 nessuna figura ha catturato l’immaginazione della gente in tutto il mondo più di

papa Francesco

nei nove mesi dalla sua elezione, papa Francesco ha dato avvio ad una importante revisione nella

direzione e nella gestione del papato

così l’editoriale di www.ft.com

 del 29 dicembre 2013 (traduzione: www.finesettimana.org)

 

Nel corso del 2013 nessuna figura ha catturato l’immaginazione della gente in tutto il mondo più di

papa Francesco. Quando fu eletto 266° successore di San Pietro il 13 marzo, la guida della Chiesa

cattolica romana appariva in grave difficoltà. Il Vaticano era travolto dallo scandalo degli abusi

sessuali da parte del clero. I cattolici negli USA e in Europa lasciavano la Chiesa in gran numero.

L’improvviso ritiro di Benedetto XVI il mese precedente – la prima volta dal 1294 che un papa

rinunciava di propria iniziativa – cristallizzava l’impressione di una Chiesa in crisi.

Nei nove mesi dalla sua elezione, papa Francesco ha dato avvio ad una importante revisione nella

direzione e nella gestione del papato. È troppo presto per valutare se riuscirà a placare la diffusa

rabbia per gli abusi sessuali del clero o ad andare incontro alle preoccupazioni dei cattolici

spaventati dalla rigida ortodossia morale del Vaticano. Comunque ci sono stati tre aspetti che lo

hanno reso quest’anno una figura di grande fascino per cattolici e non-cattolici.

Innanzitutto c’è la sua personale modestia. In un’epoca in cui molti sono colpiti dalla vanità di

persone famose o dalla ricchezza di plutocrati, il papa è presto diventato un simbolo globale di

compassione e umiltà. Ha scelto di vivere in un appartamento di due camere piuttosto che nel

palazzo apostolico. Ha abbandonato la Mercedes papale per una Ford Focus. La sua determinazione

di essere in numerose occasioni fisicamente e visibilmente vicino a malati e bisognosi testimonia un

ugualitarismo profondamente sentito.

Un secondo ambito su cui ha attirato l’attenzione è quello dei temi di sesso e matrimonio. I più

recenti predecessori di papa Francesco – Giovanni Paolo II e Benedetto – erano forti difensori

dell’ortodossia morale. Mentre non ha ancora imposto alcun cambiamento dottrinale, l’attuale

pontefice ha cambiato radicalmente il tono e il linguaggio con cui discutere di questi argomenti.

Quando quest’anno un giornalista gli ha chiesto come vedeva lo status dei preti gay nella Chiesa, lui

ha risposto: “Chi sono io per giudicare?”. Ad un altro intervistatore disse che la Chiesa era

“ossessionata” da problemi come aborto, matrimonio gay e contraccezione.

In terzo luogo, ha introdotto una serie di riforme nella gestione nella Santa Sede che gli permettono

di attuare il cambiamento. Il papa ha nominato un gruppo di otto vescovi sulla stessa linea per

affrontare problemi difficili, emarginando così il sinodo dei vescovi fortemente conservatore. Ha

nominato una nuova commissione per indagare su casi di abusi sessuali e trovare modi di migliorare

la protezione dei minori. Particolarmente impressionante è il modo in cui ha preparato il Sinodo che

sarà indetto il prossimo anno per discutere problemi relativi a divorzio, controllo delle nascite e

matrimonio omosessuale. Prima di quell’incontro, il papa ha chiesto alle diocesi di distribuire un

questionario a tutti i parrocchiani cattolici, sollecitando il loro parere su tali argomenti. Questo

potrebbe indicare un’intenzione di discutere questi temi senza essere legati a tabù di vecchia data.

Coloro che desiderano urgentemente riformare la Chiesa cattolica, non dovrebbero però correre

troppo. Ci sono grandi test prima. Non è assolutamente certo che la commissione che indaga sugli

abusi sessuali esamini la colpevolezza passata del Vaticano o di parte del clero. Su molti temi, come

l’ordinazione presbiterale di donne, il nuovo pontefice è dottrinalmente conservatore.

Ma ciò che colpisce a proposito di papa Francesco è la rapidità con cui è diventato un’autentica

figura di riferimento per coloro che si preoccupano di ciò che egli chiama “quell’idolo chiamato

denaro” e il modo in cui “siamo caduti in una indifferenza globalizzata in un mondo globalizzato”.

Molti dei politici a destra non saranno d’accordo con la sua critica al “capitalismo selvaggio”. Ma

esprime le sue preoccupazioni ed ansie con una sincerità ed autenticità che nessun leader mondiale

sa eguagliare.

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