l’hotel gestito dai rom che diventa laboratorio di pace

Pristina

l’hotel dei Rom dove si costruisce la pace

Hotel Gracanica

nell’albergo lavorano insieme persone di etnie diverse: un simbolo di convivenza in una regione dal passato difficile

 

Un albergo gestito da Rom, persone ritenute nomadi e marginali, che in questo caso sono riusciti a trasformarsi in imprenditori stanziali in una parte d’Europa dove i Rom sono ancor meno amati e tollerati che altrove. Parliamo di Gracanica, alle porte della capitale del Kosovo Pristina, in una zona con splendidi monasteri da visitare. Ecco il sogno impossibile che due kosovari Rom, Hisen Gashnjani e Atlan Gidzic, aiutati da Andreas Wormser, un ex funzionario svizzero che ha lasciato la carriera per inseguire il sogno dell’albergo rom, e dallo scrittore ed ex pugile americano Paul Polansky. Insieme, stanno trasformando un sogno in realtà: scommettono sul futuro e rischiando in prima persona.

“Non so ancora se l’impresa riuscirà”, dice Gashnjani alla Sueddeutsche Zeitung, che all’albergo ha dedicato un ampio reportage multimediale. “Forse Andreas ha scelto me e Atlan, che pure non siamo manager alberghieri di professione, per dare un esempio. Per mostrare al governo del Kosovo e al mondo che uno svizzero, due rom, e dipendenti locali di etnia serba e albanese, possono lavorare insieme. Che la convivenza può funzionare, fino a trasformarsi in un buon affare”.

Hotel Gracanica1

L’albergo si chiama semplicemente Hotel Gracanica. E’un gioiello architettonico, modernista ed evocativo, in stile futurista. Wormser, con l’aiuto di Polansky, ha lanciato l’idea dopo aver lavorato per l’Onu in Kosovo. E si è deciso a rinunciare alla carriera e perfino ad affrontare un matrimonio a distanza visto che la moglie è rimasta a Berna. Certo, si tratta di una scommessa difficile: in Kosovo il turismo non è ancora decollato e finora l’albergo è occupato in media al 20 per cento delle sue capacità. Ma quest’estate, Gashnjani, Gidzic e il loro amico svizzero contano in più arrivi e pernottamenti, sperando di pareggiare il bilancio. I finanziamenti li hanno messi insieme alla meglio, indebitandosi.Hotel Gracanica2

Un destino che sembrava impensabile per Gashnjani e Gidzic, passati attraverso le guerre jugoslave/postjugoslave. Odiati in quanto rom, considerati nemici di tutti e perfino accusati di essere collaborazionisti subendo perfino incursioni e demolizioni di case. Tanto che ancora oggi, Gashnjani non entra nella vicina cittadina di Pomazatin, dove pure i suoi genitori avevano vissuto per 40 anni. Adesso lui, Gidzic e i loro due amici imprenditori, lo svizzero e l’americano sognano, di dare un segnale differente.

Sì, perché dei 125mila rom che vivevano in Kosovo prima della guerra, ne sono rimasti in loco appena un quarto. Ma ora l’Hotel Gracanica potrebbe dare un segnale diverso: quello di un luogo dove la gente può incontrarsi e dare vita a qualcosa di completamente diverso.

 

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