un terzo dei comuni di Lucca non vuole migranti

Lucca ospita 155 rifugiati

altri 13 comuni non li vogliono

LUCCA Il capoluogo ritiene di aver fatto il proprio ruolo fino in fondo, ora si punterà a convincere le amministrazioni recalcitranti . Solo 13 comuni su 33 hanno accettato di accogliere i migranti richiedenti asilo sul proprio territorio. Un fatto che circola da giorni nelle stanze di Palazzo Orsetti e della Prefettura senza però avere sufficienti spiegazioni. Tanto che i lavori del tavolo provinciale sull’immigrazione per il mese di agosto saranno dedicati a una vera e propria opera di sensibilizzazione nei confronti degli enti meno attivi. Lo dice l’assessore comunale Antonio Sichi, che precisa:

«La maggior parte dei comuni della nostra provincia non accoglie – spiega – proprio per questo martedì sera col Prefetto è stato deciso di andare nella direzione di sensibilizzare maggiormente chi non sta partecipando all’accoglienza. Nella stessa sede è stato concordato che il comune di Lucca ha fatto la sua parte in questo periodo, adesso è il momento che anche gli altri smettano di essere inadempienti. A settembre vedremo quello che si è mosso e riapriremo il tavolo

nella grafica sotto si può vedere lo stato dell’arte comune per comune:

la situazione a Lucca

ad oggi sul nostro comune sono presenti 84 migranti già inseriti in 12 strutture e un altro centinaio che vive, in modo del tutto temporaneo, nella tensostruttura della Croce Rossa in via delle Tagliate, per un totale di quasi 400 persone accolte su tutto il territorio provinciale. Ripartizione decisa dal Governo attraverso le prefetture: Lucca deve partecipare con un quoziente del 10,5 per cento sul numero complessivo di migranti accolti nella nostra regione.

le disparità

Ma poi accade che c’è chi accoglie e chi non lo fa. Con squilibri evidenti: Viareggio, con i suoi 60mila abitanti, ha dato disponibilità per sole 6 persone, al pari di Fabbriche di Vergemoli che, però, di cittadini residenti ne ha a malapena 820, Gallicano è impegnato con 40 richiedenti asilo, a fronte di una popolazione di 3800 abitanti. «Le assenze che pesano di più – spiega Sichi – sono Altopascio e diversi comuni della Versilia, che partecipa al tavolo dell’accoglienza in formazione estremamente ridotta. È bene chiarire che la quota del 10,5% spetta alla provincia di Lucca indipendentemente dal numero dei comuni che accolgono i migranti – spiega Sichi – Questo significa che chi decide di non partecipare alla gestione dell’emergenza, carica gli altri comuni di un lavoro maggiore e di un numero più alto di migranti. Prendiamo per esempio il comune di Lucca: anche se decidessimo di non accogliere nessuno, avremmo comunque la tensostruttura della Croce Rossa strapiena di persone in attesa di trovare un alloggio».

progetti futuri

Dal mese di settembre i migranti del comune di Lucca saranno impegnati in lavori socialmente utili. O meglio, lavori civici: progetti, la cui partecipazione è gratuita e volontaria, che hanno come finalità il miglioramento delle zone dove i richiedenti asilo vivono. «Insieme alle associazioni della rete dell’accoglienza – conclude Sichi – stiamo individuando i monumenti o i luoghi più significativi dei paesi e dei quartieri dove questi ragazzi vivono: loro penseranno a ripulirli, a prendersene cura, a migliorare l’ambiente circostante». Un modo concreto per mostrarsi per quello che sono: persone.

Nadia Davini

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