i transessuali non sono ‘figli del diavolo’

 

 

il Papa riceve in Vaticano un transessuale spagnolo con la sua fidanzata

l’uomo, un’ex donna di 48 anni, gli aveva scritto perché si sentiva emarginato dalla Chiesa dopo aver cambiato sesso

per il suo parroco è solo ‘figlia del diavolo’

 

Il Papa riceve in Vaticano un transessuale spagnolo con la sua fidanzata

Il Papa gli avrebbe quindi telefonato due volte in dicembre e sabato scorso l’ha ricevuto a Santa Marta.

Interpellate sulla vicenda, le fonti ufficiali vaticane non hanno rilasciato commenti. Nella sua lettera al Papa – secondo quanto da lui riferito al quotidiano spagnolo – Neria, credente e praticante, denunciava che, dopo essersi sottoposto all’operazione per il cambio di sesso, nella sua città in Estremadura era stato respinto da componenti della parrocchia da lui frequentata, e che il parroco l’aveva persino chiamato “la figlia del diavolo”.

Dopo aver scritto al Papa, una prima chiamata del Pontefice gli arrivò il giorno dell’Immacolata e una seconda nei giorni precedenti il Natale, quando il Papa lo invitò a recarsi in Vaticano con la fidanzata. L’incontro, strettamente privato, è quindi avvenuto sabato 24 gennaio, alle cinque del pomeriggio.

funerale di transessuale

 

Transessuale picchiata e uccisa a Termini

funerali al femminile nella Chiesa del Gesù

Transessuale picchiata e uccisa a Termini funerali al femminile nella Chiesa del Gesù                            

Oggi l’ultimo saluto ad Andrea, la trans colombiana trovata morta la notte tra il 28 e il 29 luglio sul binario 10 della stazione. Nessuno aveva richiesto la salma. Oltre 100 i presenti tra cui il ministro Kyenge e il sindaco Marino e Vladimir Luxuria. Durante l’omelia il nome della vittima declinato con il “lei”

Un rito funebre tra rose bianche e centinaia di persone. Così, si sono svolti questo pomeriggio nella Chiesa del Gesù, i funerali di Andrea Quintero, la transessuale uccisa nella  notte fra il 28 e il 29 luglio scorso alla stazione Termini. Tra i presenti alla cerimonia il ministro dell’Integrazione Cecile  Kyenge, il sindaco Ignazio Marino, i rappresentanti del Consolato della  Colombia, Vladimir Luxuria, i volontari della Caritas, della Croce Rossa e del Cesv e  tanti compagni di strada. E in chiesa gli officianti le hanno dato del “lei”.

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 Oggi pomeriggio nella Chiesa del Gesù, l’ultimo  saluto ad Andrea  Olivero, la transessuale colombiana senza fissa dimora,  il cui corpo  privo di vita fu ritrovato con ecchimosi la mattina del 29  luglio  scorso al binario 10 della stazione Termini. Durante i funerali,  organizzati  dal Centro servizi volontariato del Lazio e dalla Caritas di  Roma, gli  officianti hanno ricordato Andrea declinando il suo nome al femminile

       

Andrea, transessuale colombiana di 31 anni, con problemi di tossicodipendenza e senza fissa dimora, è stata uccisa all’interno della stazione, dove qualcuno l’ha picchiata, con bastone e forse coltelli, fino ad ucciderla. Il suo cadavere fu ritrovato con ecchimosi la mattina del 29 luglio, accanto al binario 10. Per cinque mesi nessuno ha reclamato la sua salma.
“Sono sicuro che Dio dirà ‘tu sei figlia mia perché tutti siamo figli di Dio’. Stiamo qui per testimoniare l’affetto, anche per gli ultimi di questa città – ha detto nell’omelia monsignor Feroci – perché sono nostri fratelli e non possiamo trattarli in questo modo, come le settemila persone che a Roma dormono all’aperto. Domandiamo al signore che questa città diventi sempre più una città accogliente verso coloro che sono in difficoltà”.
“E’ molto importante – ha detto il sindaco Ignazio Marino – che la Chiesa, attraverso la voce di monsignor Feroci e padre La Manna, abbia declinato durante l’omelia il nome di Andrea utilizzando il lei. E’ un gesto forte, un gesto di una Chiesa che si rinnova sotto la guida di Papa Francesco”. E ancora: “In questa chiesa solo pochi mesi fa il Papa ha voluto incontrare i poveri, i rifugiati e i più deboli”. “E’ stato un crimine d’odio accecante –  ha sottolineato Vladimir Luxuria, l’ex parlamentare di Rifondazione comunista – colgo però almeno una luce di speranza per questi funerali celebrati in un’importante chiesa”. A mia memoria – ha concluso – è la prima volta che a Roma per un trans ucciso vengono celebrati questo tipo di funerali”.

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