la UE protesta con Renzi per gli sgomberi dei rom

Milano, 19 febbraio 2016 – 15:45

rom

il consiglio Ue scrive a Renzi:

 

“no agli sgomberi violano gli accordi”

il commissario per i diritti umani Nils Muižnieks scrive al premier:

« Preoccupa l’aumento degli allontanamenti forzati nella Capitale»

«Caro Presidente, sono seriamente preoccupato dalle notizie sugli sgomberi di famiglie rom in diverse località italiane, soprattutto a Roma e Milano»

Così cominciala lettera che il Commissario per i Diritti umani del Consiglio d’Europa, Nils Muižnieks ha indirizzato al premier Matteo Renzi, per chiedere il rispetto delle procedure internazionali. «Ogni sgombero effettuato senza le dovute garanzie procedurali e senza l’offerta di soluzioni abitative alternative adeguate rappresenta una seria violazione degli obblighi internazionali da parte dell’Italia. Con dispiacere osservo la continuazione delle politiche del passato».

Le violazioni

In effetti, non è la prima volta che il commissario lettone prende carta e penna contro l’Italia. Nel novembre del 2013, dopo una visita a Roma, aveva già scritto all’allora sindaco Ignazio Marino sempre per denunciare le condizioni di vita di rom e sinti. Non solo: come ricorda Muižnieks a Renzi, il Consiglio d’Europa ha già contestato all’Italia due violazioni (relative al 2005 e al 2010) dell’articolo 31 dell’European Social Charter a causa delle «inadeguate condizioni abitative e degli sgomberi forzati di rom e sinti».

 

L’allarme a Roma

Nella lettera Muižnieks si dice «particolarmente allarmato dall’incremento del numero degli sgomberi forzati a Roma, dove ben 64 allontanamenti sono stati condotti dopo il 13 marzo del 2015 (giorno dell’annuncio del Giubileo della Misericordia, ndr) secondo quanto sostiene l’Associazione 21 Luglio». Sgomberi che, in molti casi, «vengono portati avanti senza una notifica formale o sufficiente preavviso e, fatto ancora piu’ grave, senza un reale dialogo con i diretti interessati – scrive ancora il Commissario -. Ho ricevuto notizie di famiglie rom diventate homeless visto che non è stata offerta loro nessuna alternativa oppure che l’unica soluzione offerta è stata il ricollocamento e segregazione nei campi per soli rom».

Basta con la logica dei campi

Proprio la onlus 21 Luglio – che si occupa di difendere i diritti delle comunità rom e sinti della Capitale e che ha lanciato l’appello internazionale #PeccatoCapitale per chiedere lo stop degli sgomberi durante il Giubileo – aveva accompagnato Muižnieks in giro per i campi nomadi romani, quelli «regolari» e quelli del tutto abusivi. «Durante la mia visita ho potuto osservare in prima persona le condizioni al di sotto degli standard in cui vivono i rom nei dintorni di Roma, sia negli insediamenti informali che nei “villaggi attrezzati” autorizzati. La segregazione che caratterizza questi ultimi – si legge nella lettera – mina seriamente le possibilità per gli abitanti di ricevere istruzione, avere accesso al lavoro, interagire con persone non rom e integrarsi nella società. Per questo, i “villaggi attrezzati” non possono essere considerati delle alternative abitative adeguate nel contesto degli sgomberi forzati».

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