si può fare … basta volerlo!

profughi a Baganzola

intervista ai cittadini ea don Corrado Vitali

 “molti parrocchiani disponibili all’accoglienza” 

Baganzola, il parroco don Corrado Vitali

Nella realtà l’ultima riunione ( quella con la contestazione al Prefetto e ad un anziano missionario LEGGI ) più che altre occasioni hanno evidenziato come almeno la metà della gente coinvolta non sia nemmeno della frazione: sono semplicemente adepti leghisti o casapoundini che hanno “annusato” la possibilità di poltrona per le ormai imminenti elezioni comunali di Parma.
” Ho partecipato ad una delle prime riunioni – ci racconta Gianni, nome di fantasia perché quando si parla di ipotesi neofasciste è meglio tutelare l’intervistato, che in paese ci abita davvero – , ed effettivamente lì sì eravamo un po’ di abitanti interessati al problema. Poi è arrivata gente da Parma, che non avevamo mai visto, e io ho preferito riprendere a pensare alle mie cose: non mi convincevano certi discorsi”. Inforca la bici e ci congeda: faranno 35 gradi, giornalista simpatico va bene ma ammazzarsi di sudore anche no. Lo salutiamo ridendo di quella considerazione sorniona e molto “pramzana”.
” Mi fa ridere – ci dice Elisa, anche lei nome di fantasia, perché un nome come il suo ce l’hanno forse in due in tutta l’ Emilia-Romagna – che si definiscano “cittadini di Baganzola”: uno degli organizzatori è in paese da ottobre dell’anno passato, io ci sono dal febbraio precedente…sono più baganzolese io!”. Non si trova un partecipante alla fiaccolata manco a pagarlo. E d’altronde lo stradone che attraversa il paese pare fatto apposta per rendere ancora più bollente il fattore climatico. Smettiamo di fermare gente e dirigiamo la macchina verso il vero obiettivo di questa gita fuori porta, il parroco di Baganzola don Corrado Vitali.
L’oratorio di Baganzola, che solo un paio di mesi prima del suo arrivo ospito la Kyenge per un dibattito, ironia della sorte, su Frontex e Mare Nostrum ( LEGGI ) è una ventata di aria fresca per i cuori. Il don innaffia tutti con una pistola ad acqua ( comprese attempate signore che smettono l’aria contrita di donna di chiesa per scoppiare a ridere ), un po’ di adulti siedono in cerchio, i bimbi si inseguono di gioco in gioco. Al campo di pallavolo i preadolescenti si danno pacche, modo embrionale di una carezza ancora prematura da dare. Di qui a qualche anno magari li rivedremo per manina, chissà.
Don Corrado è estremamente refrattario a farsi intervistare: non vuole incendiare ancora di più la polemica. Quelle persone, ci fa capire, sono tutte sue pecorelle, sia chi la pensa in una maniera sia chi la pensa in un’altra. C’è da dire che il parroco è anche fondatore del gruppo Mission, associazione che ogni anno fa conoscere culture differenti a decine di ragazzi parmigiani, e questo de facto ( gli piaccia o meno ) un minimo lo colloca, nella questione. Nel parlottio che precede l’intervista conferma un po’ delle cose sentite dagli abitanti, su altre soprassiede: “si dice, ma chi lo sa!”, svicola il pastore.
“Baganzola viene venduta come una situazione esplosiva: sui giornali pare si conviva con uno stato di tensione. Come la percepisci tu, che invece di questa comunità sei il pastore?”
” Io non ho l’impressione di un conflitto che coinvolga così tanto le persone che abitano qui – ci risponde -. Intanto ci sono alcune persone particolarmente preoccupate, e attive in questo comitato Golese Sicura, ma mi sembra che la maggioranza non viva tutto questo timore. Ci sono anche persone che sono venute anche a dirmi che sono disposte poi a darmi una mano quando i profughi arriveranno, e che non concordano con questo clima così infuocato”.
” Tu sei anche il fondatore del gruppo Mission, che si è distinto fin dall’inizio per la ricerca di dialogo con le altre culture: in quest’ottica come vivi questa situazione? “.
” Sicuramente non ho paura dell’arrivo di 50 richiedenti asilo, né di malattie né di incontrarli e conoscerli: avendo viaggiato, avendo incontrato persone di popoli diversi e culture diverse, ho superato questi preconcetti e mi spingo all’incontro, e al dialogo”.
” La mia impressione è che questa sia una situazione essenzialmente politica, e cioè che sia Lega e Casapound che si preparano alle prossime elezioni. In quest’ottica si può contestare tutto e tutti ( prefetto, missionari invalidi…) : hai veramente speranza nel dialogo con questo genere di persone?”.
” Anche a me hanno detto che ci sono diversi di Casapound e che le posizioni espresse sono un po’ di queste linee politiche: di tipo leghista, di una chiusura molto dura. Poi ci sono anche persone che hanno paura, perché magari hanno subito un furto o si lasciano condizionare da come i media enfatizzano i fatti. Le elezioni sono nel 2017? Speriamo di poter accogliere queste persone e dimostrare con i fatti che Baganzola e questa zona sa essere accogliente”.
Sotto la linea d’orizzonte del nostro obiettivo il prete “innaffia” i passanti facendosi scudo con la nostra corpulenza. Si scoppia a ridere, l’ambiente è ilare, giocoso.
” La parrocchia, in questi anni di crisi, è anche un terreno di espressione per i poveri: qui c’è la Caritas piuttosto che altre realtà. Una cartina di tornasole in cui un po’ si ha il metro della crisi che ci colpisce. E’ così conflittuale la situazione ? E’ così alto il rischio che queste persone possano dare vita a fenomeni di devianza sociale?”.
” Noi seguiamo alcune famiglie che sono in difficoltà, per la disoccupazione, sia italiane che di origine straniera. Ma nel caso specifico proprio una parrocchiana diceva: ” probabilmente questi della scuola di Castelnovo non li vedremo quasi mai “, perché sono persone che arrivano dopo aver attraversato il deserto, dopo averne subite “di ogni”, dopo un viaggio su un gommone che non sai se arriverai vivo o morto. Li tengono a Bologna, poi arrivano qui. Sono persone che arriveranno qui usando il tempo per rielaborare, nell’attesa oltretutto di andare in un altro centro. L’ultimo pensiero che avranno sarà quello di andare a rubare o a fare del male, non fosse altro per il fatto che in generale sono persone che non l’hanno mai fatto neanche nel loro paese”.
Più chiaro di così! Oddio, chiaro: chiaro per chi vuole intendere. Perchè se questo progetto ha una storia di circa 10 anni, cui non si legano in nessun modo né a fenomeni malavitosi, né di malattie particolari ( LEGGI LE DICHIARAZIONI DEL PREFETTO ) , e ugualmente si vuole urlare “al lupo, al lupo” la possibilità che ci si trovi di fronte all’ennesimo nador che aspira ad una poltrona è piuttosto alta. E con quelli, con gli aspiranti politici, non c’è chiarezza che basti. Andranno comunque dritti per quella strada. Da soli, pare ormai evidente.

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