Monsignor Paolo Giulietti
monsignor Paolo Giulietti

 «…Ci sono persone più popolari di me nella Chiesa e pastori popolari molto amati dal popolo. E io l’ho visto nella mia patria e altrove. Anche qui in Italia. L’esempio è il nuovo vescovo di Lucca, Giulietti».

“un pastore che non viene in una limousine già tutto ben vestito”

A pronunciare queste parole non è un qualsiasi presule di Santa Romana Chiesa che ammetta i propri limiti di fronte alla comunicativa, all’energia, alla capacità di instaurare un dialogo diretto con la gente come ha fatto il nuovo arcivescovo di Lucca.
No. A pronunciare queste parole è nientemeno che Papa Francesco. Che nel corso di una lunga intervista in lingua spagnola a Valentina Alazraki, per l’emittente messicana Televisa, si è richiamato direttamente all’ingresso nella diocesi di Lucca di monsignor Paolo Giulietti, avvenuto lo scorso 12 maggio, descrivendolo nei dettagli ai telespettatori.

Il Papa ha ricordato che Giulietti aveva promesso:

«Entrerò camminando nella mia diocesi, camminando».

Poi il Papa commenta:

«Un po’ di semi-sport, chiaro, la gente ha visto: “questo nuovo pastore non viene in una limousine già tutto ben vestito. E il popolo gli si è andato raccogliendo attorno e c’erano 2300 giovani con lui. Arrivato alla cattedrale, prima di entrare, si mette la sottana, si veste da vescovo e entra con il suo popolo. È fantastico!».

La domanda della intervistatrice a Francesco riguardava la crisi di contenuti della Chiesa, in contrasto con la popolarità di cui gode il Papa. Il quale, riferendosi all’ingresso a Lucca di Giulietti osserva: «Questa non è una Chiesa in crisi, è una Chiesa in crescita! Ed è solo l’ultimo esempio che è uscito sui giornali. E ce ne sono tanti». A questo punto il Papa paragona la “Chiesa viva” che si rintraccia fuori, al modello vaticano. «La Città del Vaticano come forma di governo, la Curia, quello che è, è l’ultima corte europea di una monarchia assoluta. L’ultima. Le altre sono ormai monarchie costituzionali. La corte si diluisce. Qui ci sono ancora strutture di corte, che sono ciò che deve cadere».

Una chiesa immobile e modellata come corte cui si contrappone la Chiesa di popolo di cui è rappresentante Giulietti con il suo ingresso nella comunità di Lucca. Ecco il pensiero di Francesco. Per tutta la comunità lucchese, non soltanto quella credente e religiosa, uno stimolo senza precedenti. Vedremo come verrà raccolto

 

P. Ceccarelli