il senso del mercoledì delle ceneri

poveri assoluti

 

Con l’uomo della strada

di Théophile

in “www.baptises.fr” del 4 marzo 2014

5 marzo 2014: mercoledì delle ceneri

Ricordiamo la frase di Nietzsche: “I grandi problemi sono nella strada”. Per rendersene conto non è necessario frequentare piazza Tahrir, piazza Maidan o piazza Taksim, basta aprire gli occhi sul mondo come appare quando apriamo la porta di casa, tanto su una tranquilla via di paese come, più spesso, sul precipitoso ininterrotto traffico urbano. I problemi sono dove sono le persone, con le loro nascite e le loro morti, i loro sogni e le loro preoccupazioni, i loro progetti e le loro inquietudini. A Gesù è capitato di portare i suoi discepoli in disparte per meglio incidere nella loro memoria certi aspetti del suo insegnamento e prepararli a ciò che stava per avvenire. Lui stesso si è concesso, come necessari, dei tempi di silenzio, dei giorni di ritiro, dei momenti di preghiera solitaria e silenziosa. Ma, nel quotidiano, lo incrociamo per strada: in una via o sui percorsi da un paese all’altro. È lì che incontra degli uomini coperti di lebbra, dei paralitici, un sordo, un folle, uno zoppo, una donna che va ad attingere acqua a mezzogiorno, una madre che seppellisce il suo unico figlio, un piccolo pubblicano che si arrampica sugli alberi per vederlo meglio mentre passa, un giovane che rinuncia a seguirlo perché è ancora troppo ricco: innumerevoli sguardi incrociati, mani strette, case visitate, terre calcate. Gesù non è rimasto nella sua camera, chino sui rotoli della Torah. È sceso in strada, in mezzo alla folla che un giorno lo acclama, un giorno lo deride, per lo più gli concede un rapido ascolto curioso e resta poi indifferente. Forse anche noi dovremmo scendere in strada con gli occhi più aperti, per vivere con lui intensamente il percorso che ci conduce alla Pasqua. Per aprirci ai fratelli – richiamo alla condivisione –, per dominare i nostri desideri – suggestione del digiuno –, per instaurare un legame più profondo con Dio – invito alla preghiera -, non c’è bisogno di altra chiesa che non sia questo mondo in cui viviamo. Nella strada ci sono i grandi problemi, ma anche le grandi chiamate e le grandi conversioni. Le preoccupazioni che condivideremo con i nostri fratelli e le nostre sorelle ci ricorderanno con ben maggiore forza di qualsiasi imposizione di ceneri che siamo polvere, in attesa di resurrezione. Questo mercoledì forse non avrete tempo di andare in chiesa come devoti fedeli per compiere il rito tradizionale di inizio Quaresima, ma andrete certamente per strada con tutte le vostre preoccupazioni… e quelle del mondo. Allora, aprite gli occhi, e soprattutto il cuore, per avanzare con Gesù, con passo più leggero, poiché lui ha saputo trasformare la polvere delle nostre strade in speranza di Resurrezione.

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