un altro rom laureato

  giovane Rom cosentino consegue la laurea

fiore-manzo

“il risultato ottenuto dallo studente è motivo di orgoglio per tutta la città di Cosenza”

 

Festa grande per la comunità rom cosentina. Tanti sacrifici culminati in una tesi che li vede protagonisti dal titolo: Gli stanziali. Modelli di insediamento dei Rom a Cosenza. Uno studio che il dottor Manzo ha compiuto da vicino attraverso un’analisi che solo chi conosce la vita all’interno della comunità Rom cosentina avrebbe potuto svolgere con così tanta dovizia di particolari. Non è il primo Rom cosentino a diventare dottore, almeno in cinque lo hanno preceduto. Ma oggi anche Palazzo dei Bruzi, dopo aver esiliato in un parcheggio di cemento nei pressi della stazione per un’intera estate l’intera popolazione che abitava lungo il Crati, augura il meglio al neodottore della comunità Rom. “La laurea in Scienze dell’Educazione conseguita dal giovane Fiore Manzo è motivo di orgoglio non soltanto per la comunità Romanes di Cosenza ma per tutta la nostra città che, storicamente, ha fatto dell’integrazione e dell’inclusione i suoi cardini sociali”. Il sindaco Mario Occhiuto esprime le più sentite congratulazioni al neo laureato rom che è nato nella baraccopoli del quartiere Gergeri e che ha raggiunto oggi un importante traguardo, “un traguardo personale – afferma Occhiuto – che assume un significato collettivo contro ogni forma di pregiudizio. “I miei complimenti – aggiunge ancora il Sindaco – giungano a Fiore, alla sua famiglia e a tutti gli attivisti dell’associazione Lav Romanò per l’esempio di condivisione di un risultato che trasmette una palpabile fiducia nel futuro”.

da Cosenza.it




la continua tremenda attualità del vangelo: “per loro non c’era posto nell’albergo”

gli auguri di Natale delle ‘piccole sorelle’ di Cosenza

il capitolo 2° del vangelo di Luca

la nascita di Gesù

In quei giorni uscì un decreto di Cesare Augusto che ordinava il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando Quirino era governatore della Siria. Tutti andavano a dare il loro nome, ciascuno nella propria città. Anche Giuseppe dalla Galilea, dalla città di Nazaret, salì nella Giudea, alla città di Davide , che si chiamava Betlemme … per dare il suo nome con Maria sua sposa, che era incinta. Mentre si trovavano là, giunse per lei il tempo di partorire diede alla luce il suo figlio primogenito. Lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché per loro non c’era posto nell’albergo

il capitolo 2° del vangelo di Luca secondo le ‘Piccole Sorelle nomadi’ 

Cosenza Natale 2015

sorelle nomadi

In quei giorni, un decreto del Sindaco di Cosenza ordinò lo sgombero della “baraccopoli” situata tra il Crati e la ferrovia. Tutti i Rom dovevano lasciare il terreno nel quale vivevano da circa 10 anni. Anche Marius lasciò la sua baracca lungo il fiume per andare a farsi registrare con Claudia sua moglie che era incinta, nella tendopoli allestita dal comune poco lontano dal campo.

Ora mentre si trovavano in quel luogo si compirono per lei i giorni del parto : diede alla luce il suo terzo figlio e ritornò con lui sotto la tenda. Nel mese di agosto le giornate erano talmente calde sotto la tenda che Claudia cercava rifugio nei supermercati per trovare un po’ di fresco per il suo piccolino.

La vita era difficile, ma si era ancora tutti insieme.

Un giorno, arriva la notizia che le 100 famiglie presenti nella tendopoli debbono andar via perché un questa città non c’è più posto per loro. Claudia e Marius rifanno i loro bagagli e ripartono un po’ disorientati, non sapendo dove andare con i loro tre bambini.

Alcune famiglie, un po’ di nascosto, hanno trovato rifugio nelle case in disuso del vecchio centro città, altre hanno deciso di dormire nei propri furgoni in attesa di trovare un tetto in questa città divenuto inospitale, ma la maggiore parte come Claudia e Marius sono state costrette dalla situazione à ritornare in Romania.

Adesso diverse famiglie, non avendo in Romania reali possibilità di guadagnare la vita, sono ritornate a Cosenza alla ricerca di un tetto per questi mesi di inverno. In attesa dormono nei furgoni o a casa di uno a l’altro parente che li accoglie per la notte, dormendo gli uni sugli altri per fare posto a tutti nell’alloggio.

Quella notte si sente la voce d’un angelo dire : « Oggi nella città di Cosenza è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. Questo per voi il segno : troverete un bambino avvolto in fasce, che dorme con la sua famiglia in un furgone. »

Anche noi ci siamo mese in cammino con tutte le famiglie, passando dal campo di baracche alla tendopoli, poi cercando un alloggio nel vecchio centro città e la settimana prossima traslocheremo in un appartamento messoci a disposizioni dalla Caritas.

A ssistiamo spesso impotenti a tutte le difficoltà che i nostri amici incontrano per ottenere l’affitto di una casa, che spesso gli è rifiutata a causa della loro origine. Come Maria conserviamo nel cuore tutti questi avvenimenti cercandone il senso, certe che Dio continua a nascere ancora oggi tra di noi.

Vi auguriamo un caro e buon natale !

Angela-Gabriela, Clémence, Paula-Takako, Rania