amare la pace o armare la pace?

 

buon giorno

lettera di Pax Christi al ministro Mauro che afferma, senza che gli scappi da ridere, che :

“per amare la pace bisogna armare la pace”

 

 

 Signor Ministro Mauro,

 

 oggi, nel corso del dibattito parlamentare sull’acquisto degli F35, lei

 ha affermato che “per amare la pace bisogna armare la pace”. E’ un bel

 gioco di parole, non c’è che dire, ma un gioco molto pericoloso.

 

 So bene che il suo azzardato gioco di parole appartiene ad una vera e

 propria operazione linguistica in atto da anni e che, in modo assai

 ingannevole, vuole pian piano convincere la gente che alla fine pace e

 guerra sono la stessa cosa e che per raggiungere la prima non c’è altra

 via che la seconda. Un’operazione ingannevole e pericolosa. La sua

 affermazione è, tra l’altro, un disastro pedagogico e, se questa è la

 sua linea comunicativa, mi auguro che per l’ascolto dei suoi discorsi

 venga posto il divieto ai minori degli anni 18. Abbiamo bisogno di ben

 altri maestri per i nostri bambini e adolescenti. La giustificazione

 della violenza potrà essere per essi la conseguenza culturale più

 immediata di tali messaggi senza saggezza.

 

 La prego, si scusi con il Paese, soprattutto con chi nelle scuole e in

 ogni luogo formale ed informale educa alla nonviolenza come autentica

 strada da percorrere per approdare alla pace. Lei è Ministro della

 Difesa, il suo ruolo non le richiede di doversi arrampicare sugli specchi

 per difendere l’indifendibile, ma invece le impone di conoscere che

 “armarsi” non è il verbo obbligato da associare al sostantivo “difesa”.

 Esistono molteplici modi di difendere una comunità. Lo dice persino una

 norma di legge che esiste una “difesa civile non armata e nonviolenta”,

 norma che immagino lei conosca, in quanto a capo del dicastero della difesa.

 

 Una comunità si difende, comunque, anzitutto rispettandola. Si difende

 impedendo la costruzione del MUOS nella Sughereta di Niscemi in Sicilia,

 facendo cessare per sempre le esercitazioni militari nel Parco Nazionale

 dell’Alta Murgia in Puglia, ponendo il divieto di transito e sosta di

 sottomarini e portaerei a propulsione nucleare nel Golfo di Napoli, e

 così via. E una comunità si difende spendendo 14 miliardi di euro non

 per acquistare gli F35, ma per fornirla di ospedali efficienti, di

 strade sicure, di case che non crollino per le alluvioni, di una

 Protezione Civile con mezzi adeguati e di una scuola con aule pulite ed

 arredate, in cui non risuonino le sue sinistre parole di guerra.

  Un saluto di pace

  26/6/13 Antonio Lombardi – Pax Christi – Napoli