Ne dà notizia il Comune evidenziando che l’iscrizione anagrafica nel Comune di domicilio permette al cittadino senza fissa dimora o senza tetto di iscriversi nell’anagrafe del Comune dove stabilmente si trova, garantendogli così il diritto ad accedere ad ulteriori diritti individuali. Il domicilio potrebbe coincidere con la sede della struttura che eventualmente assiste il senza fissa dimora (o anche il senza tetto), ad esempio associazioni di volontariato e comunità religiose. 

In altri casi le persone senza tetto potranno eleggere il domicilio nei luoghi che coinvolgono la sfera giuridica di altri soggetti (ad esempio il portico di un palazzo dove passa la notte, o il bar presso il quale consuma i pasti), solo se c’è il consenso da parte di tutte le persone interessate. “Questo provvedimento – commenta l’assessore ai Servizi demografici, Angelo Tomasicchio – da un lato ha l’obiettivo di regolarizzare una condizione amministrativa degli uffici e di tutti i soggetti che a vario titolo nella nostra città si occupano della cura e della presa in carico delle persone senza fissa dimora e, dall’altro, di garantire diritti e doveri a chi, per scelta di vita o per condizioni economiche e sociali di grave disagio, è costretto a vivere per strada”.

“La delibera che abbiamo approvato – evidenzia l’assessora al Welfare, Francesca Bottalico – ha l’obiettivo di regolamentare le concessione di residenza anagrafica e salvaguardare il diritto alla residenza per tutti, favorendo anche il diritto all’uguaglianza formale e sostanziale, il diritto alla salute, alla difesa”.