se si torna a parlare di utopia è segno buono …

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Convegno sull’utopia. Il cambiamento: radicale e possibileconvegno sull’utopia

il cambiamento: radicale e possibile


Tratto da: Adista Segni Nuovi n° 23 del 25/06/2016
Il potere dominante ha imposto, dalla fine degli anni ’70, una narrazione della vita e del mondo “in nome del denaro” – fondata su utilitarismo, competitività, ricchezza per pochi, violenza, cinismo, predazione della natura, furto dei beni comuni – ed ha inoltre convinto che non esiste un’alternativa a questo sistema. “Utopia” è il nome con cui si tacciano proposte che puntano in tutt’altra direzione. Noi vogliamo l’utopia, vogliamo credere che un mondo più fraterno, pacifico e sostenibile sia possibile. La storia è costellata di esempi della realizzazione di esperienze considerate da molti impossibili. Ed è con questo spirito che ci avviciniamo al 500° anniversario della pubblicazione del libro Utopia di Tommaso Moro.

“Ripensare l’utopia: da immaginario dell’inesistente e dell’impossibile a progetto di cambiamento radicale da realizzare”

è il titolo che abbiamo pensato per la prima parte della conferenza nazionale sull’utopia, in programma il 14 e 15 ottobre a Sezano (Vr).Obiettivi e organizzazione Oggi attendiamo una nuova era di “costruttori” (e non di distruttori), di cittadini (e non di predatori), coscienti di essere abitanti della Terra (e non “consumatori” delle risorse del pianeta), uniti nell’uguaglianza dei diritti fra tutti gli esseri umani, nel rispetto delle differenze fra tutti i popoli, e nella cura della grande comunità di vita che è la «casa comune» della Terra. Abbiamo bisogno di cittadini audaci, convinti dell’urgenza di mettere fine al sistema finanziario attuale che uccide; di sradicare i fattori strutturali che generano impoverimento, esclusione, marginalizzazione, rifiuto degli altri; di mettere al bando le guerre che continuano a distruggere il senso del vivere insieme. Per questo abbiamo intitolato la conferenza “Incontro con l’audacia mondiale”. La conferenza nazionale è curata dall’Università del Bene Comune, dal Monastero del Bene Comune e dalla Comunità degli Stimmatini di Sezano (Vr) – sulla scia dell’iniziativa internazionale “Dichiariamo Illegale la Poverta-Banning Poverty 2018” (Dip) – in collaborazione con altre organizzazioni della società civile, parte integrante del “popolo dell’utopia in azione”: Adista, altrapagina, Altramente, Centro Pace, Cercasi un fine, Cipsi, Combonifem, Comitato Acqua Bene Comune Campania, Comitato Acqua Bene Comune Puglia, Dip (Bolzano), Dip (Napoli), Labsus, Nigrizia, No Tav (Susa), Pressenza, Rete Radié Resch, Transform Italia, Università Invisibile.L’obiettivo della conferenza è dare cittadinanza e dignità alla capacità utopica e lo faremo attraverso due momenti simbolici: primo, i laboratori delle culture e pratiche utopiche, che faranno seguito alla presentazione del libro collettivo Ripensare l’utopia (che ho curato personalmente e che si avvale delle testimonianze di Achille Rossi, Jean-Pierre Wauquier, Bruno Amoroso, Cristina Bertelli, Roberto Mancini, Francesco Comina, Roberto Musacchio, Antonia Romano, Silvano Nicoletto, Olivier Turquet, ecc.). Il secondo momento prevede invece la proclamazione di tre dottori honoris causa in Utopia: la Cooperativa “New Hope”, di Caserta, un’occasione per le giovani donne immigrate di crescere nella loro dignità di persone, partecipando pienamente alla vita sociale del nostro Paese, senza correre il rischio di venire nuovamente sfruttate o costrette al lavoro nero e sottopagato; il militante pacifista tedesco Jurgen Gaesslin, noto per le sue battaglie contro il commercio mondiale delle armi; e Bernard Tirtiaux, artista belga, vetraio, scultore, scrittore, drammaturgo. L’attribuzione di questo singolare titolo è stato introdotto nel 2009 dall’Università del Bene Comune, unica nel suo genere, perché la tendenza prevalente è quella di trasformare le università in grandi centri di formazione alla gestione dei saperi e delle competenze e alla loro valorizzazione economica, commerciale, industriale e tecnocratica. Il popolo dell’utopia in festa La conferenza si concluderà con una cena (“La Festa dell’Utopia”) curata dal maestro chef Fulvio De Santa, il quale inventerà delle pietanze ispirate al tema dell’utopia. Saremo in molti a Sezano per questo importante evento. Contiamo su ciascuno di voi. Diffondete l’informazione e portate con voi amici e conoscenti. I grandi cambiamenti sociali nascono sotto la pressione della sofferenza, delle discriminazioni, delle violenze, ma si nutrono di coraggio e operano nella gioia. Solo le esclusioni e le violenze sono perpetrate dai tristi. Le buone rivoluzioni no.