peccato mortale ecclesiale di cui chiedere perdono perché grida vendetta al cospetto di Dio e degli uomini

Irlanda

fossa comune con 800 cadaveri di bimbi

di Cristina Marconi
in “Il Messaggero”

I poveri resti di un numero significativo di neonati e bambini morti prima dei tre anni sono stati ritrovati sotterrati a Tuam, vicino a Galway, in Irlanda, dove prima sorgeva un istituto per orfani e ragazze madri gestito dalle suore cattoliche del Buon Soccorso. Tra il 1925 e il 1961 a St Mary’s sarebbero morti 796 bambini, secondo una commissione d’inchiesta che indaga sugli scandali legati ad alcune istituzioni cattoliche. Ma sul numero di corpi ritrovati non c’è ancora un dato preciso: secondo alcuni, il sito sarebbe troppo piccolo per contenerne così tanti.

I RACCONTI

Il ministro per l’Infanzia, Katherine Zappone, ha parlato di una «notizia triste e inquietante», che non sorprende però, «perché circolano voci di resti umani nella zona da anni», ossia da quando nel 1975 due ragazzini andarono a giocare in un prato, spostarono una lastra di cemento e si trovarono davanti piccoli resti umani. Sulla base di quei racconti i vicini eressero un piccolo altare ricoperto di fiori e una storica della zona, Catherine Corless, iniziò a condurre delle ricerche nei registri comunali dell’epoca, a cui le era stato negato l’accesso. Raccogliendo le testimonianze dei vicini e leggendo ogni documento anche successivo alla chiusura di St Mary’s, la Corless è giunta alla conclusione che, con quasi 800 certificati di morte ma nessun cimitero, era chiaro sotto l’erba verde c’era una fossa comune. Le autorità erano così consapevoli di quello che era successo che negli anni 70 non avevano dato il permesso di costruire sulla zona, adibita a parco giochi’ anche se era evidentemente troppo grande per una comunità così piccola, in quanto terreno di sepoltura. Dai certificati di morte dei bambini, raccolti pazientemente dalla studiosa, emerge che la maggior parte di loro sono morti di tubercolosi, pertosse, influenza, meningite. Cause comuni in luoghi molto affollati – c’erano periodi in cui a Tuam c’erano cento madri e duecento bambini – in cui ogni malattia poteva diffondersi facilmente, tanto che la studiosa in passato ci ha tenuto a precisare di voler solo garantire a questi bimbi una sepoltura degna, magari accanto a dei famigliari con cui i legami sembravano persi per sempre.

LA PERIZIA

Da una prima perizia geologica sul terreno sono emerse delle anomalie che hanno convinto le autorità a procedere a degli scavi, iniziati nell’ottobre scorso e da cui è emersa l’esistenza di due ampie strutture: la prima è una sorta di fossa biologica riempita di detriti e coperta di terra e la seconda è una lunga struttura divisa in venti vani, di cui gli diciassette pieni di resti umani. Da un campione analizzato è emerso che appartengono tutti a bambini di due o tre anni o a feti di 35 settimane e che risalgono al periodo in cui l’istituto era operativo, soprattutto negli anni 50: lì le donne incinte non sposate andavano a partorire e venivano separate dai loro bimbi, che venivano cresciuti dalle suore.

Pare che ce ne siano passate 35mila. La commissione si è detta «sconvolta dalla scoperta» e ha assicurato che cercherà di capire chi sia stato «responsabile di aver abbandonato in quel modo dei resti umani», a cui ora verrà dato «un trattamento appropriato». Le suore del Buon Soccorso, che secondo la Corless si sentono «al di sopra della legge», hanno garantito in una nota la continua cooperazione e supporto» al lavoro di ricerca della verità sull’istituto. La commissione, creata nel febbraio del 2015, ha come compito di indagare sulle accuse rivolte a quattordici istituzioni e a quattro istituti sanitari cattolici tra il 1922 e il 1998: trattamenti disumani, lavori forzati, adozioni forzate, abusi di ogni tipo. Finora l’indagine è costata quasi quattro milioni di euro.