caro Salvini, la morte dei migranti è un omicidio collettivo

SALVINI, SALVE!


Permettimi di darti del tu, come faccio con Dio.

Ho letto sui giornali che vorresti che il tuo partito governasse per 30 anni. Hai appena iniziato e già sogni una dittatura! Per ora non hai governato. Hai urlato slogan e parole che la tua gente vuole ascoltare. Hai solo pensato a come sbarazzarti di quei condannati che scappano dalla morte in cerca di vita. 


Diciamo subito che la morte dei migranti è un omicidio collettivo: tutti uccidono e nessuno si sente colpevole. Vari governi europei hanno contribuito a questo omicidio collettivo. Anche quell’Italia che credi di governare. 

E su quel vangelo, che hai tenuto in mano per la foto, l’altro Matteo, l’evangelista, al capitolo 5, ha scritto: “Non uccidere e non insultare tuo fratello”. Onorevole Salvini, governare è ascoltare tutti e tutte, perché, come ministro, rappresenti tutti e tutte. Il vero governatore non ascolta solo le canzonette che piacciono a lui. Ascolta tutti per cercare, nella verità, il bene del popolo. 


TALENTI 
Salvini, tu sei molto intelligente. L’intelligenza è un talento. E sempre su quel vangelo, che hai tenuto in mano per la foto, c’è scritto di non sprecare i talenti. Chi usa male l’intelligenza si mette nel cammino di fare male il bene e bene il male. Sei intelligente e non sei ignorante, ma fai finta di essere ignorante. Sai le cose, sei informato ma è meglio fare l’ignorante, nascondere la verità dei fatti per avere qualche applauso in più dalla platea..


Nascondendo la verità, continui a farti grande e importante usando una tragedia umana a tuo vantaggio. E’ più facile ricevere applausi e fare dei selfie al palio di Siena, mentre decine di migranti annegano nel cimitero mediterraneo. Le cose le sai ma non le dici per non perdere consensi. Mascherare la verità è tentare di prendere in giro il tuo popolo. Anche molti preti la pensano come te. Sono preti che seguono il tuo vangelo, non quello di Cristo, loro maestro. Anche i preti dimenticano che sono stati chiamati per essere pescatori di uomini e donne. 
Nel Mediterraneo c’è tanto lavoro solo nel tentare di pescare uomini, donne, bambini, poveri cristi di tutte le razze e colori. È più facile predicare quel vangelo dolce che, col tempo, addormenta i cuori e avvelena le menti con l’indifferenza. È proprio vero che il diavolo è tornato tra noi travestito da politico e da prete. 

NON SBAGLIARE BERSAGLIO 
Sono d’accordo con te sul bloccare le navi. Ma, attenzione: non le navi di quei disgraziati che rischiano la vita cercando la vita. Blocca quelle navi che attraversano le nostre acque con carichi di armi o di droghe. Salvini, blocca le armi che uccidono o che creano masse di migranti. Blocca anche le navi o gli aerei con carichi di ricchezze, come il coltan, frutto di sudore di gente schiavizzata in Africa. 


Ho letto che vuoi pulire le strade italiane. Sono d’accordo con te. Pulisci bene e tutto. Vai per le strade di notte, come faceva un certo Don Benzi, e guarda le nuove schiave… Metti in prigione tutte quelle persone che cercano sesso schiavizzando centinaia di ragazze straniere. Metti in galera chi si arricchisce con le lacrime e le sofferenze delle nuove schiave. 


Hai sempre detto: aiutiamoli nel loro paese. Sono d’accordo con te: comincia con una politica tutta tua, contro le guerre in Africa e in ogni angolo della terra. Controlla la vendita di armi. Ritira tutte le nostre truppe da quei mattatoi creati da motivi e alleanze fasulle o sbagliate. 
Lo sai bene che le nostre missioni di pace hanno allungato le guerre. Sono d’accordo con te che tutte le nazioni europee devono aiutare. Aiutare, non escludere o perseguitare. Soprattutto quelle nazioni che col colonialismo, di ogni tempo e di ogni forma, hanno incatenato terre meravigliose. 


IL COLOR NERO
Mi sembra che sia il colore nero a dare fastidio. In un dialogo tra studenti, tempo fa, uno buttò là una domanda ai suoi compagni: «Come mai certi politici hanno paura di chi arriva con i gommoni, in maggior parte con pelle scura, e non si spaventano di quei popoli con gli occhi a mandorla, che arrivano in silenzio, comprano in silenzio, vendono in silenzio, occupano in silenzio, vivono isolati in silenzio e conquistano territori in silenzio? Perché sono da preferire loro a quei poveracci che aspettano un documento o un lavoro umile per poter vivere?». Forse la risposta, come sempre, è: “ Benvenuto tra noi chi ha soldi”! 



ANCORA QUALCHE PAROLA 
È estate e so che ti piace il mare. Onorevole, attenzione quando nuoti: potresti scontrarti con il corpicino di qualche bambino che non è riuscito ad arrivare sulle nostre coste, annegando nelle nostre acque. E quando mangi pesce, rifletti. Come ci diceva un pescatore siciliano, prima di mangiare quel pesce è bene pensare con che cibo si è ingrassato nelle acque mediterranee. 


E dopo le tue vacanze, fatti un bel giretto e visita i veri campi dei profughi non lontani dall’Italia o dai “cavalieri di Malta”; visita anche gli schiavi nascosti in America Latina; oppure gli schiavi che in Repubblica democratica del Congo scavano ore e ore per trovare il preziosissimo coltan, elemento necessario anche per i cellulari. 


Salvini, ancora non abbiamo sentito una proposta soddisfacente sui veri problemi dell’Italia. Comincia a fare politica, comincia a preoccuparti dei veri problemi dell’Italia, quell’Italia per la quale, 150 anni fa, veri politici e patrioti, uomini e donne, hanno lottato e dato la vita per vederla unita. I problemi non sono solo i migranti. Sono anche la mafia e le sue ramificazioni, e lo sai. Sono la corruzione e i ladri che svuotano gentilmente le tasche degli italiani, e lo sai. Sono anche le evasioni fiscali.

Tu queste cose le sai più di me e le hai anche dette. Parlane ancora e agisci. Gli italiani aspettano. Sii italiano vero. Vorrei che gli italiani ti ricordassero nella storia non perché hai chiuso i porti, non perché hai fermato navi cariche di essere umani, ma perché hai fatto il vero politico, analizzando la realtà, ascoltando tutti e promuovendo un piano italiano ed europeo, che affronti i veri problemi e dia speranza a un popolo stanco di sentire gli stessi slogan cantati con diversa musica.

Teresino Serra

(comboniano, ex-superiore generale)

 

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