prima di tutto … una sua versione attuale

prima di tutto …

«Prima di tutto vennero a prendere gli zingari, e fui contento, perché rubacchiavano.

Poi vennero a prendere gli ebrei, e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali, e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti, e io non dissi niente, perché non ero comunista.

Un giorno vennero a prendere me, e non c’era rimasto nessuno a protestare»

Martin Niemöller (1892-1984)

 

Il testo viene da un sermone del pastore luterano e teologo tedesco Martin Niemöller. Dopo un sermone antinazista, Niemöller fu arrestato su ordine di Hitler e rinchiuso nel campo di concentramento di Dachau. Riuscì a sopravvivere e passò gli anni Quaranta e Cinquanta a predicare a favore della pace e contro le discriminazioni, pronunciando più volte questo discorso diventato celebre. Non esiste una versione scritta e definitiva, per questo nel tempo il testo è stato rimaneggiato più volte cambiando le persone discriminate e il loro ordine. Una versione è inscritta nel Monumento all’Olocausto a Boston, in Massachusetts, e cita comunisti, ebrei, sindacalisti e cattolici; quella più comune in inglese parla di socialisti, sindacalisti, ebrei.

 

prima di tutto … una sua versione attuale

Prima di tutto chiusero i porti
E fui contento perché iniziarono a limitare l’arrivo di profughi e immigrati.

organizzarono un congresso mondiale delle Famiglie dove proclamare valori e divieti per una vera difesa della vita.
E fui contento perché si ribadiva l’unica e profonda scelta eterosessuale di Amore.

Poi presero una volontaria italiana
Una di quelle che spreca la propria vita in Africa.
E fui contento perché aiutarli sì a casa loro ma da nostri salotti e senza scomodarci troppo.

Poi mi indignai perché assegnavano case alle famiglie rom
E non potevo permettere che degli italiani avessero per vicini degli zingari.

Passarono a sospendere dall’insegnamento una professoressa perché non vigilava sul lavoro dei propri studenti.
E condividevo che bisogna Vigilare perché la libertà di insegnamento deve avere degli argini e confini precisi. Non significa lasciare libere le menti.

Ridicolizzarono l’Onu perché, noi sappiamo difenderci dall’invasione africana, mediorientale e islamica e perché nessuno ha diritto di decidere in casa nostra chi vogliamo, quanti e come li vogliamo.

Un giorno sentii, come persona e come chiesa, la mancanza di libertà e non potei dire nulla perché non era più possibile parlare

di Fabio Perroni

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