Oscar Romero il santo degli ultimi

san Oscar Romero

fratello nostro

da Altranarrazione

Proprio nel cuore dell’Impero occidentale, culla della civiltà secondo i dominatori, tomba dell’umanità secondo gli oppressi, risuona forte, intrattenibile, liberatorio, l’urlo del popolo: San Oscar Romero, fratello nostro.

È il santo degli ultimi, nessuna gerarchia potrà mai appropriarsene o ricordarlo senza imbarazzo.

È il santo della denuncia profetica, voce di contraddizione di tutte le logiche di sfruttamento, di conquista territoriale, di sopraffazione culturale ed economica.

È il santo che ha posto il suo corpo a difesa delle speranza dei diseredati, contro le menzogne e la repressione del Potere.

È il santo dell’opzione preferenziale per i poveri, ucciso non per questioni di appartenenza religiosa, ma per essersi schierato dalla loro parte.

Con testimoni come San Oscar Romero, il Vangelo continua a sovvertire la storia che i Padroni vogliono imporre, scrivendola sulla pelle dei calpestati. E di questo gioiamo pienamente.

San Oscar Romero, difendici.

San Oscar Romero, ispiraci.

San Oscar Romero, aiutaci, finalmente, a sollevarci.




la chiesa di Gesù non può essere che la chiesa dei poveri

la chiesa che nasce dai poveri

dagli scritti di Gustavo Gutierrez

 

Il Vangelo è un elemento di contraddizione dove c’è oppressione e sfruttamento.

Promuove la giusta indignazione, non addormenta le coscienze.

Il Vangelo è il libro della liberazione e non legittima nessun schiacciamento  dell’uomo sull’uomo.

Quando la chiesa-istituzione appoggia le classi dominanti significa che c’è qualcosa che non funziona.

Cercare o mantenere una posizione di rendita vuol dire porsi fuori dalla testimonianza evangelica.

La Chiesa, per vocazione, deve disturbare socialmente sia i governi che adottano politiche inique sia le classi sociali che ne traggono beneficio.

Se si toglie l’aspetto profetico rimane solo la burocrazia: e gli effetti di tale deformazione sono noti.

testo di Gustavo Gutierrez

“Il Vangelo letto a partire dal povero, dalle classi sfruttate e dalla solidarietà attiva con le sue lotte per la liberazione, porta alla convocazione di una Chiesa popolare; porta ad una Chiesa che nasce dai poveri, dall’emarginazione […] che nasce dal popolo, da un popolo che strappa il Vangelo dalle mani dei dominatori, che impedisce la sua utilizzazione come elemento giustificante di una situazione contraria alla volontà del Dio liberatore….”. L’Evangelizzazione sarà realmente liberatrice quando gli stessi poveri saranno i suoi portatori. Allora sì annunciare il Vangelo sarà pietra di scandalo, sarà un Vangelo non «presentabile in società» si esprimerà in modo poco raffinato, puzzerà….”.

Gustavo Gutiérrez, La forza storica dei poveri, trad. C. Delpero, Queriniana, Brescia, 1979, p. 27-28