migranti trattati violenza – così il segretario dei vescovi

monsignor Galantino

il tema dell’immigrazione trattato con violenza

Il segretario della Cei al G7 dell’agricoltura punta l’indice contro un sistema che crea diseguaglianze

Monsignor Nunzio Galantino

monsignor Nunzio Galantino

Il segretario della Cei mette il dito nella vera piaga: un sistema che crea ineguaglianze, arricchisce pochi e fa vivere nella fame molti.
Perché nessuno accusa questo sistema e inveisce solo contro chi fugge dalla miseria?

Lui – e non poteva essere altrimenti – è sulla stessa linea di Papa Francesco: “Togliamoci dalla testa l’immagine macchiettistica di una Chiesa che dice venite tutti. Sta solo nella testa malata di qualche politico”. Lo ha detto al G7 Agricoltura a Bergamo il segretario generale della Cei, Nunzio Galantino.
Secondo Galantino, nella società contemporanea e nel dibattito politico il tema immigrazione è “affrontato con violenza”. Il segretario generale della Cei ha parlato della “devastane contraddizione” alla base dei trattati internazionali che regolano gli scambi commerciali. “Da un lato ci si impegna a raggiungere obiettivi importanti, come quello della sostenibilità nella produzione – ha detto -, ma in ossequio al libero commercio si fanno accordi che provocano guerre commerciali, dove solo il prezzo detta legge”.
Secondo monsignor Galantino questa “è una logica perversa che può essere invertita solo con accordi non di piccolo cabotaggio, ma con regole alte. Serve un nuovo modello di sostenibilità ambientale e sociale, di prossimità che parte dalla famiglia e mette al centro il ruolo del contadino agricoltore”. Un modello “non utopico – ha concluso – in cui il cibo rimanga tale e non sia commodity che crea scarto e diseguaglianze inaccettabili”.

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