“Mare nostro che non sei nei cieli”, Erri De Luca e la preghiera per i migranti
lo scrittore e poeta si rivolge al Mediterraneo
“Custodisci le vite, le visite cadute come foglie sul viale”
“Ti abbiamo seminato di annegati più di qualunque età delle tempeste”… Così Erri De Luca in una sua “preghiera laica” al Mediterraneo. Versi che ricordano le vittime dei viaggi della speranza, alle quali le onde del mare nostro fanno “da carezza, da abbraccio, da bacio in fronte di padre e di madre prima di partire”
Mare nostro che non sei nei cieli
e abbracci i confini dell’isola e del mondo
sia benedetto il tuo sale
sia benedetto il tuo fondale
accogli le gremite imbarcazioni
senza una strada sopra le tue onde
i pescatori usciti nella notte
le loro reti tra le tue creature
che tornano al mattino
con la pesca dei naufraghi salvati
Mare nostro che non sei nei cieli
all’alba sei colore del frumento
al tramonto dell’uva di vendemmia,
Ti abbiamo seminato di annegati
più di qualunque età delle tempeste
tu sei più giusto della terra ferma
pure quando sollevi onde a muraglia
poi le abbassi a tappeto
Custodisci le vite, le visite cadute
come foglie sul viale
Fai da autunno per loro
da carezza, da abbraccio, da bacio in fronte
di padre e madre prima di partire
Erri De Luca

non perché hai fatto l’albero di natale in casa e l’hai addobbato di luci e colori,
ma perché hai fatto nascere un briciolo di speranza nel cuore di chi la stava perdendo
non quando anche a scuola è comparso il presepe da esibire come uno dei segni forti della nostra cultura cristiana,
ma quando nel diverso da te hai cominciato a vedere un figlio di Dio e un fratello uguale a te

non perché tutto è pavesato a festa e hai illuminato tutto di luci
così forti da abbagliarti e impedirti di veder davanti e accanto a te
presenze, volti, storie di privazione, sofferenza, povertà,
ma perché hai cominciato a scorgere il volto di tuo fratello in un marginale o profugo
non quando piccoli e grandi aspettiamo babbo natale
che ci porti ulteriori cose di cui le nostre case sono già strapiene,
ma quando cominciamo ad accorgerci
che c’è qualcuno accanto a noi che non ha l’essenziale per vivere
o che ha bisogno che ci accorgiamo di lui
è natale ogni volta che sorridi
a un fratello e gli tendi una mano.

è natale ogni volta che rimani
in silenzio per ascoltare l’altro.
è natale ogni volta che non accetti
quei principi che relegano gli oppressi
ai margini della società.
è natale ogni volta che speri
con quelli che disperano
nella povertà fisica e spirituale