“Dodici donne e otto bambini, donne sole e con i propri figli hanno trovato all’arrivo al comune di Gorino nel ferrarese – meno di 4mila abitanti, 1,6% di immigrati – la strada sbarrata e, soprattutto, le porte chiuse dell’ostello dove dovevano essere ospitati. È un episodio preoccupante, che avviene in una terra dove la solidarietà era sempre stata un elemento fondamentale anche perché dimostra una cattiva informazione sulle storie e le tragedie di chi sbarca; preoccupante infine perché dimostra l’incapacità delle istituzioni di preparare una comunità all’accoglienza, continuando ad improvvisare gli arrivi”. goro

A dirlo oggi il direttore generale della Fondazione Migrantes, monsignor Giancarlo Perego, commentando la protesta degli abitanti di Gorino, scesi in strada per impedire l’accesso in paese a 12 donne e 8 bambini, che il prefetto di Ferrara aveva destinato all’ostello del paese. goro2

“L’episodio – ha aggiunto monsignor Perego – è un segnale che dimostra come l’aria di chiusura e di ‘muri’ che si respira in altri Paesi europei sta arrivando anche nelle nostre città e nei nostri paesi, al punto tale che una Valle, con una delle oasi naturali del Po a protezione di flora e fauna, oggi arriva a non essere in grado di fare un gesto di ospitalità per proteggere donne e bambini in fuga da guerre, disastri ambientali e violenze. La nostra democrazia come la nostra sicurezza non si può difendere rifiutando il diritto all’ospitalità. In quelle famiglie in cammino ritroviamo in modi diversi la storia di fuga della famiglia di Nazareth”.