anche in Spagna i vescovi in linea con papa Francesco fanno fatica

Critiche al vescovo di Madrid: “Ha detto no al card. Müller”

critiche al vescovo di Madrid:

“Ha detto no al card. Müller”

 
da: Adista Notizie n° 18 del 14/05/2016
Fra i vescovi spagnoli più in linea con papa Francesco  è il vescovo di Madrid mons. Carlos Osoro ad essere in questi giorni sotto attacco, additato dal sito web di orientamento conservatore Infovaticana (28/4/16) di aver «proibito che il cardinale prefetto della Dottrina della Fede, card. Gerhard Müller presenti il suo libro Informe sobre la esperanza (Rapporto sulla Speranza, edito per ora solo in spagnolo dalla Bac-Biblioteca de Autores Cristianos, ndr) nella sede dell’Università ecclesiastica di San Damaso» (poi realizzata nella Università dei Legionari di Cristo Francisco de Vitoria il 3 maggio, v. notizia seguente). Il sito web informa che Osoro «non interverrà alla presentazione» perché «non vuol sapere nulla di “un libro contro il papa”».

Marco Tosatti, sul sito “La Madre della Chiesa”, rilanciando la notizia con il titolo “Müller, lo schiaffo di Madrid” (30 aprile), riferisce di aver interpellato la diocesi madrilena, ricevendo risposta dal responsabile della comunicazione dell’arcidiocesi, Rodrigo Pinedo Texidor, il quale ha assicurato che non è vero «che l’arcivescovo di Madrid mons. Carlos Osoro abbia impedito la presenza del card. Müller a Madrid». Ha motivato il rifiuto di concedere i locali della San Damaso per la presentazione dicendo che «semplicemente la casa editrice ha sondato la possibilità di organizzare la conferenza nell’Università Ecclesiastica di San Damaso, però vista la vicinanza della data e la necessità di confermare il luogo dell’evento, in parallelo ha dovuto decidere che esso si svolgesse nell’Università Francisco de Vitoria. Mons. Osoro assisterà alla conferenza e sarà con il card. Müller il martedì».

Dove sono le lauree del vescovo?

L’attacco di Infovaticana ad Osoro non è limitato alla questione della conferenza del card. Muller. Il sito accusa di menzogne il vescovo di Madrid riguardo ai titoli di studio in teologia, filosofia, pedagogia e scienze esatte (Osoro ne parla anche con i media, ma non li presenta) con due articoli: il 18 aprile pubblica “Il Vaticano assicura che Osoro disse che aveva quattro lauree”; il 29 aprile affonda il coltello con un pezzo titolato “Carlos Osoro ha mentito al Vaticano sul suo curriculum”.

Il sito riporta le righe del Bollettino della Sala stampa vaticana che annunciava la nomina di Osoro a Madrid: «Dopo aver studiato Magistero presso la Escuela Normal ed aver esercitato la docenza per un anno a Santander, è entrato nel seminario per le vocazioni adulte Colegio Mayor El Salvador di Salamanca, ove ha frequentato i corsi di Filosofia e Teologia presso la Pontificia Università di quella città, ottenendo la Licenza nelle due discipline. Ha pure conseguito la Licenza in Scienze Esatte dell’Università Complutense di Madrid e in Pedagogia dell’Università di Salamanca». Se la diocesi, contattata da Infovaticana dà risposte solo evasive, si legge sul sito, sono «fonti della stessa Congregazione dei vescovi», anch’essa contattata, a spiegare che il curriculum di Osoro – nelle parole di Infovaticana – «è stato concordato direttamente con il candidato. La stessa Congregazione assicura che questo tema è sotto segreto pontificio e dunque non possono dire nulla, pur considerando che dovrebbe essere lo stesso vescovo a chiarire i dubbi sulle quattro lauree».

* mons. Carlos Osoro




Europa criminale – parola di Zanotelli

Atti criminali. L’Europa e i profughi

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lo spirito del Migration Compact, la proposta del governo Renzi all’Ue, è lo stesso dell’accordo fatto dall’Europa con la Turchia. Si tratta di deportare migliaia di profughi e di pagare gli Stati africani per il lavoro sporco


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La proposta fatta dal governo Renzi alla Commissione europea per risolvere il “problema” dei migranti in arrivo dall’Africa, la cosidetta Migration Compact, è un brutto passo da parte dell’Italia. Lo spirito del Migration Compact è lo stesso dell’accordo fatto dalla Unione europea con la Turchia. Lo ha detto il nostro ministro degli esteri, Paolo Gentiloni, parlando a porte chiuse, alla Commissione trilaterale (!): “L’impegno, profuso dall’Europa per la riduzione dei flussi migratori sulla rotta balcanica, va ora usato sulla rotta del Mediterraneo centrale per chi arriva dalla Libia”.

Trovo grave che il governo Renzi ritenga un successo l’accordo Ue con la Turchia. Un accordo abominevole (costato sei miliardi di euro!) che richiederà la “deportazione” in Turchia di migliaia di migranti e profughi. E siccome le deportazioni sono atti criminali, ritengo l’accordo fra Ue e la Turchia un atto criminale. Quella che “I ventotto paesi dell’Unione europea hanno scritto con la Turchia – ha detto giustamente Cristopher Hein, portavoce del Consiglio Italiano per i Rifugiati – è una delle pagine più vergognose della storia comunitaria. È un mercanteggiamento sulla pelle dei rifugiati”. Lasciamo alla Grecia la responsabilità di effettuare i rimpatri (impossibili) in un paese, la Turchia, che non è il loro paese, che non li vuole e per di più, non ha risorse per integrarli.

Ora l’Italia vuole fare lo stesso con i paesi africani. Un primo tentativo del genere era stato fatto con il cosiddetto “Processo di Khartoum” e con il vertice tra Ue e i capi di Stato africani a La Valletta (Malta), lo scorso anno, promettendo ai paesi sub-sahariani un miliardo e mezzo di euro per trattenere i migranti nei loro paesi. Ma con ben pochi risultati.

Ora, dopo il “successo” dell’accordo con la Turchia, l’Italia propone il Migration Compact con i paesi dell’Africa, dai quali provengono i migranti. Con quali strategie? Primo, la creazione di un Fondo europeo per gli investimenti nei paesi africani, stornando i soldi che oggi l’Europa destina all’Africa per opere socialmente utili (purtroppo ridotti al lumicino!). Secondo, la creazione di EU- Africa Bonds per aiutare i paesi africani a crescere e a innovarsi (ritorna il mantra di Matteo Salvini:”Aiutiamoli a casa loro”). Mentre ai governi africani verrebbe chiesto “un  efficace controllo delle frontiere, riduzione dei flussi migratori e cooperazione in materia di rimpatri/riammissioni”. Purtroppo saranno i governi dittatoriali d’Africa a trarne profitto e i popoli a pagarne le conseguenze.

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Il Migration Compact sta ottenendo sempre più consensi a Bruxelles. Angela Merkel, nell’incontro con Renzi a Roma, si è detta d’accordo con il piano, ma non è d’accordo con gli Euro-bonds. Mentre il vice di Juncker, Frans Timmermans, si trova in sintonia con la proposta italiana. Se dopo lo scellerato accordo Ue-Turchia, ora passerà l’accordo capestro con i paesi africani, l’Europa diventerà sempre più una fortezza protetta dal filo spinato, nella quale finiremo per sparare sia per difendere i confini esterni, ma anche quelli interni tra Stato e Stato, perché i migranti continueranno ad arrivare. Naufraga così il sogno europeo.

“L’accoglienza è un dovere dell’essere umano – ha ricordato papa Francesco durante la sua profetica visita a Lesbo – La tragedia umanitaria, che si sta consumando sotto i nostri occhi, in parte l’abbiamo prodotta noi con l’indifferenza e con le guerre che ai nostri confini abbiamo concorso a fare esplodere con il traffico degli armamenti”. Per questo dobbiamo dire No con forza al Migration Compact che verrà pagato da centinaia di migliaia di africani impoveriti. Non è questa la strada per risolvere il problema dei migranti. “Sogno un’Europa – ha detto il papa ricevendo il Premio Carlo Magno il 6 maggio davanti alle massime autorità dell’Unione Europea – dove essere un migrante non è un delitto”.