la chiesa francese non può più star ferma

giungla di Calais

chiesa francese in campo

“non possiamo, né dobbiamo dimenticare che gli esseri umani non possono essere spostati come pezzi di un gioco strategico”

 

Il vescovo di Arras, Jean-Paul Jaeger, parla dello sgombero della “giungla di Calais, la baraccopoli in cui alloggiano migliaia di migranti provenienti soprattutto da Siria, Afghanistan e Sudan ricordando che bisogna sempre rispettare la dignità umana. In questo tempo di Quaresima, sottolinea monsignor Jaeger, “mancherebbe una dimensione alla nostra preghiera se non vi includessimo i nostri fratelli e sorelle rifugiatisi vicino a noi”.

“Sappiamo, purtroppo – scrive il presule in una nota ripresa da Radiovaticana – che il dramma di Calais non è che il riflesso di una tragedia che colpisce altrettanti uomini e donne in tutto il mondo”. Di qui, la sottolineatura forte della “incapacità dimostrata dalle forze internazionali, europee e nazionali, nel risolvere efficacemente le situazioni che costringono le persone a sradicarsi dal proprio Paese per cercare la sicurezza e la sopravvivenza altrove”. Il vescovo di Arras mette, inoltre, in risalto “la capacità di accoglienza” dei profughi stessi, che lottano per conservare la “loro umanità” anche “in condizioni di vita incredibilmente precarie”. Di qui, l’appello del presule a tutelare, in particolare, i bambini e le donne bisognose, perché “l’avvenire passa certamente attraverso il rispetto dell’umanità”.

Infine, Jaeger rende omaggio ai cittadini di Calais ed alla loro generosità, capace di andare incontro “alle sofferenze del mondo” e di “superare gli ostacoli” per salvaguardare “la dignità” del prossimo.




dipende! un approccio di maggior discernimento di fronte all’utero in affitto

i diritti dell’amore e quelli dei bambini

una belle e delicata riflessione di Concita De Gregorio in riferimento alla nascita del bambino di Nichi Vendola e di Ed Testa avuto col metodo dell’utero in affitto:

De Gregorio

la Repubblica, 1 marzo 2016

DIPENDE!

Vorrei vivere in un mondo dove fosse ancora possibile rispondere così a chi ti chiede — continuamente qualcuno ti chiede — cosa pensi della medicina naturale della riforma del Senato dell’accesso ai tracciati telefonici di un morto, delle donne che portano in grembo un bambino che sarà poi figlio di altri. Dipende, vorrei poter rispondere e invece non si può perché non c’è tempo, non c’è voglia di capire e di ascoltare, di distinguere: puoi solo votare adesso, mettere un mi piace, un pollice verso, scrivere un wow — oppure tacere. Finché un Salvini non dice «disgustoso egoismo» del fatto che Nichi Vendola e il suo compagno Ed Testa hanno avuto un figlio.

Vendola e compagno
E ALLORA cosa pensate dell’opinione di Salvini, su quale spalto sedete, in quale tifoseria vi iscrivete. Avanti, votate. No, non voto, vorrei poter dire. E poi non essere obbligata a tacere, il silenzio unico riparo superstite dal circo osceno delle opinioni sempre nette, sempre urlate, sempre senza dubbio e quasi sempre ignoranti delle ragioni ultime delle cose — ma domandare e ascoltare, piuttosto. Perché dipende. La complessità e la delicatezza delle scelte che riguardano la vita merita ascolto, prima di tutto, e uno sforzo grande di comprensione. Ciascuno di noi si è trovato almeno una volta a dover decidere se mettere al mondo o no un figlio, se mettere fine o no alla vita di un malato terminale, se rivelare o no un segreto, un tradimento, una passione. Ciascuno fa i conti con la legge certo, ma prima e soprattutto con la sua coscienza. Allora vorrei — lo vorrei per me, poi per gli altri — che ci fosse la capacità di provare a capire, conoscere, mettersi nei panni. Il giudizio, se proprio è necessario, dopo. Che poi non sempre è necessario. Il tribunale permanente delle coscienze altrui potrebbe ogni tanto anche prendersi un turno di riposo e considerare magari, nel silenzio del foro interiore, la propria.

De Gregorio C.
«Ognuno dal proprio cuor l’altro misura», ha detto Nichi Vendola di fronte al rigurgito del web. Ha ragione. Vi piace? Mettete un like. Se proprio è indispensabile dare un’opinione prima di esaminare i fatti dirò che sono sempre felice della felicità altrui. Per una ragione egoista e non altruista, aggiungo: perché mi rallegra, mi contagia. Sono dunque davvero e semplicemente felice di sapere che due persone che si amano abbiano il figlio che desideravano. Sono contenta di sapere che sia nato Tobia, e che la sua famiglia viva ore di meraviglia.
I fatti poi, finalmente: l’ex governatore della Puglia ha avuto un figlio in California da una donna che lo ha generato nel rispetto della legge. Il padre biologico del bambino è il suo compagno, Ed Testa. «La donna che lo ha portato in grembo e la sua famiglia sono parte della nostra vita», ha detto Vendola. In America, Paese che continuamente e a buon diritto portiamo ad esempio di libertà e democrazia, esistono delle regole in base alle quali una coppia dello stesso sesso può non solo sposarsi ma avere un figlio. Se sono due uomini, naturalmente da una donna. La quale deve avere alcune caratteristiche che riassumo brutalmente, me ne scuso, così: deve essere benestante e volontaria. Non in condizioni di necessità, non costretta. Una libera scelta. Lo schiavismo, la tratta delle donne, la sopraffazione, lo sfruttamento non hanno casa in questa storia. Siete dunque favorevoli o contrari all’utero in affitto, come lo abbiamo chiamato con orrenda formula? Dipende. Se la donna è prigioniera, indigente, schiava, costretta dalle condizioni di vita o dal sopruso di altri a vendere il tempo della sua gravidanza e poi suo figlio: sicuramente contrari. Se è una sua libera scelta, regolata dalla legge del Paese in cui vive, seguita e controllata da cento e cento occhi che vigilano su di lei sulla sua decisione chi sono io, chi siamo noi per giudicare?
Sull’adozione del figlio dell’altro ho letto e ascoltato parole sensatissime, competenti, chiare. Dal magistrato Melita Cavallo, per esempio, una vita spesa al servizio delle adozioni e dei bambini. Da Stefano Rodotà, giurista e uomo integro. Ma il bene del bambino?, sento però chiedere. È giusto che un bambino nato dal ventre di una donna debba essere separato dalla madre, non allattato da lei, portato a vivere in un altro Paese per assecondare il desiderio di una coppia che vuole un figlio? Istintivamente no, viene da dire. È qualcosa che ci mette a disagio, che crea malessere. Però dipende. Da un’infinità di variabili: chi sono quelle persone, che relazione avranno tra loro, se manterranno o meno il legame con le origini. Di che natura sarà quel legame. Dipende da quanto amore ci sarà, in definitiva. Viviamo in un Paese dove i tribunali dei minori tolgono i figli alle madri per darli in affido in numero triplo rispetto ad altri Paesi europei. Un racket dell’affido, hanno mostrato alcune inchieste. Conviene toglierli, qualcuno si arricchisce. È dunque sempre il bene del bambino, quello che orienta le decisioni? È sempre vero che per un bambino stare con sua madre è meglio che stare con una coppia di genitori che lo accoglie e lo ama diversamente da come il suo destino avrebbe deciso? Dipende. Caso per caso, bisogna andare a vedere. Avere testa e cuore. Tobia Antonio è un bambino strappato a sua madre? Tecnicamente, giuridicamente no. È un bambino nato in un cerchio di amore di cui la madre farà parte? Una vita ricca e complessa e difficile come quella di tutti, la sua vita? È possibile. Probabilmente sì.
In altre circostanze — moltissime altre — questo su Tobia non sarebbe un dibattito pubblico. Le coppie eterosessuali vanno a fare l’eterologa all’estero, le donne sole li concepiscono dove possono. Decine di bambini nascono così ogni mese da quelli che hanno soldi per farlo, questa sì è la vera discriminazione. Solo chi ha denaro può farlo, in Italia. In altri Paesi le donne e gli uomini soli — star, attrici, cantanti celebri — adottano e concepiscono in un batter di ciglia, poi occupano le copertine dei rotocalchi. Altri mentono: è il figlio naturale di mio marito, la madre lo ha abbandonato. Ci sono casi celebri, tutto lo sanno ma nessuno lo dice.
La nascita del figlio di Nichi Vendola è un fatto pubblico perché lui è un uomo pubblico. Il suo gesto e quello di Ed, all’indomani dell’approvazione della legge sulle unioni civili orfana dell’adozione del figlio dell’altro (stepchild adoption, lo abbiamo detto in inglese) è un gesto anche politico. È un modo per incarnare una battaglia. Per dire: eccomi, io sono qui. Quello che penso sia giusto è questo, faccio della mia vita un manifesto. È perciò legittimo il dibattito. Certo per chi lo patisce faticoso, ma legittimo. Se e quando l’Italia arriverà a scrivere una legge che prende atto della realtà è qualcosa che non sappiamo. Difficile, in questo clima, adesso. Ciascuno continuerà a fare come crede, e come può.
Secondo coscienza. E se sia giusto o sbagliato non possiamo davvero dirlo al posto di altri, è già molto difficile decidere per sé. Certo non possiamo farlo al posto di Tobia, che è senz’altro benvenuto al mondo. Potremmo chiederglielo quando sarà grande, se avremo la pazienza di aspettare. Pensa che sorpresa se fra vent’anni, con un sorriso, rispondesse: mah, dipende.




chi è Gesù?

COSA SIGNIFICA CHE GESÙ È IL DIO-CON-NOI?

di Alberto Maggi

maggi
che con Gesù, Dio non è più da cercare, ma da accogliere e con Lui e come Lui andare verso gli uomini. Mentre prima di Gesù la direzione degli uomini era orientata verso Dio, e tutto quello che si faceva si faceva per Dio e Dio era al primo posto e l’uomo al secondo: amerai il Signore Dio tuo con tutta la tua anima, con tutte le tue forze, con tutto te stesso cioè l’amore a Dio era totale, l’amore al prossimo no: amerai il prossimo tuo come te stesso perciò un amore limitato, un amore relativo. Quindi prima di Gesù l’umanità era orientata verso Dio: tutto quello che faceva lo faceva per Dio; con Gesù tutto questo cambia. Con Gesù l’uomo non vive più per Dio ma vive di Dio e con Lui e come Lui non andrà più verso Dio, perché Dio è con noi, ma andrà verso gli uomini. Quindi nei Vangeli l’unico valore assoluto, l’unico valore veramente non negoziabile è il bene dell’uomo. Non c’è altro valore più importante del bene dell’uomo, questo è il significato del Dio-con-noi