un anno ‘francescano’

Udienza Generale del mercoledì di Papa Francesco

alcuni fra i tantissimi articoli che sono usciti sulla nostra stampa come primo bilancio di un anno di pontificato di papa Francesco
una piccola ‘antologia francescana’ che non è pensata e offerta con intento celebrativo ma, come è nello spirito di questo sito, come strumento informativo che aiuti la riflessione, e anche, se ove necessario, l’atteggiamento critico per quegli aspetti che a tutt’oggi sembrano ancora da affrontare con più chiarezza e determinazione o da superare decisamente

(la fonte è chiaramente l’insostituibile e impagabile sito di ‘finesettimana’)

ogni titolo di colore rosso è anche un link che rimanda al rispettivo articolo:

di Massimo Gramellini in La Stampa del 12 marzo 2014

“Se saprai accettare con cristiana rassegnazione e umana autoironia la tua condizione di Papa già santo da vivo… Se tutti diranno «ooh» quando metterai delle scarpe vecchie… ma tu continuerai a farlo lo stesso, senza vergognartene e neppure vantartene… Se aprirai uno spiffero sui diritti civili e sbarrerai le porte del Vaticano ai comportamenti incivili… Quel che più conta, sarai stato un uomo. Mestiere ancora più difficile, specie per chi debba conciliarlo con quello di Papa”

di Andrea Tornielli in La Stampa del 12 marzo 2014

“L’immagine di Francesco seduto in quarta fila, tra gli altri curiali che stanno facendo con lui gli esercizi spirituali ad Ariccia è emblematica di questo primo anno di pontificato. E testimonia visivamente che per lui l’autorità è innanzitutto servizio. Il cardinale Antonio Quarracino, che nel 1992 lo volle come braccio destro, era solito dire: «So sempre dove trovare il mio ausiliare Bergoglio. In ultima fila…»

di Giacomo Galeazzi in La Stampa del 12 marzo 2014

“A tempo di record, il primo a dissentire da Francesco è stato il giornalista e politico Magdi Cristiano Allam… in Italia non sono mancate le critiche, spesso innescate dal «decisionismo» di Bergoglio verso la Cei, lenta nel sintonizzarsi con il pontificato…  l’opposizione si esprime per lo più sui alcuni siti web… Ma critiche quotidiane si leggono anche sul quotidiano «Il Foglio»…  spaesati [sono] anche quei parlamentari che sui temi bioetici, con il supporto delle gerarchie, avevano costruito i loro percorsi politici”

di Paolo Mastrolilli in La Stampa del 12 marzo 2014

“da destra, gli attacchi vengono da due fronti: politico, che contesta le sue posizioni economiche; e teologico, che lo vorrebbe più tradizionalista… però, Francesco viene criticato anche dai liberal, che lo accusano di non fare abbastanza per rendere la Chiesa più progressista… o di aver compiuto pochi passi concreti per punire i responsabili degli abusi sessuali”

di Marco Ansaldo e Paolo Rodari in la Repubblica del 12 marzo 2014

“È tornato nella cappella così, spoglio, vestito con semplicità, con le scarpe nere con cui era arrivato da Buenos Aires. C’era lì un trono dove si doveva sedere per il saluto come prevede il cerimoniale; ma è rimasto in piedi, ha abbracciato i cardinali uno ad uno con una spontaneità meravigliosa». Era già Francesco che agiva”

di Enzo Bianchi in la Repubblica del 12 marzo 2014

“Nel matrimonio cristiano avviene un’alleanza… si sigilla una storia d’amore come unica. Questo è il vangelo, la buona notizia sul matrimonio che la Chiesa deve trasmettere e predicare con chiarezza ma anche con umiltà, mettendosi… in ginocchio davanti ai coniugi che hanno assunto quella loro storia d’amore così fragile, faticosa e difficile… Nella comunità cristiana oggi uomini e donne che si trovano in una situazione di lacerazione non costituiscono più un’eccezione, ma sono una presenza che interroga…”

di Luca Caracciolo in la Repubblica del 12 marzo 2014

“Francesco è stato chiamato al timone della barca di Pietro quand’era ridotta a sterile arca di Noè. Retta da una gerarchia introvertita, refrattaria ai segni dei tempi, trincerata a difesa di un fortino assediato, povera di spirito quanto ricca di mondanissimi rancori… Jorge Mario Bergoglio era la carta della disperazione di una Chiesa spenta. Un anno dopo, Francesco è il papa della speranza. Una guida spirituale che parla a tutti, oltre il recinto dei fedeli”

di  Redazione in religion.orf.at del 11 marzo 2014 (nostra traduzione)

“L’Iniziativa-parroci (Pfarrer-Iniziative) ha tracciato un bilancio con luci ed ombre ad un anno dall’elezione di papa Francesco. Il papa apre delle porte, però i vescovi non sfruttano questi spazi di libertà, afferma il portavoce della Iniziativa-parroci, Helmut Schüller”

di Jacques Noyers in Témoignage chrétien n. 3576 del 27 febbraio 2014

UN papa gesuita prende il nome di Francesco. Come troverà l’equilibrio tra la semplicità dell’uno e l’abilità dell’altro? Sarà un triste don Chisciotte o riuscirà ad essere semplicemente un cristiano? È la meditazione alla quale ci invita il vescovo emerito Jacques Noyers

di Domenico Rosati in l’Unità del 12 marzo 2014

Sono prevedibili tensioni e conflitti ” dopo l’esperienza di due pontificati -… – entrambi imperniati sul primato della dottrina come piattaforma di una presenza sociale (e politica) della Chiesa, da rivendicare e da affermare nella società.” “Lo stacco è enorme: non più una dottrina da accreditare, ma una misericordia da esercitare come missione di una Chiesa che si considera «ospedale da campo» e ripropone il nesso inscindibile tra annuncio del vangelo di Cristo e la promozione-liberazione dell’uomo in ogni campo.” Attacco dottrinale e sviamento consumistico

di Roberto Monteforte in l’Unità del 12 marzo 2014

È già suo malgrado, il Papa dei primati: il primo nella storia proveniente dalle Americhe, il primo gesuita e il primo che prende il nome di Francesco. Anche se fa della normalità la sua forza, l’aria nuova che ha portato nella Chiesa si fa sentire. Sono stati molti i cambiamenti introdotti dal Papa argentino: dal nodo della gestione finanziaria alla collegialità contro il potere curiale

di Franco Cardini in Europa del 12 marzo 2014

Una società che sta autodistruggendosi, Una chiesa-minoranza sale della terra. Compito immenso affidato a Bergoglio:  rilanciare il tema dell’unità con le altre Chiese cristiane,  dichiarare a voce alta e rafforzata da atti concreti che la Chiesa sta con gli “ultimi della terra”, con i poveri e gli sfruttati, e non può schierarsi accanto ai gruppi di potere… Francesco ha compiuto passi fondamentali e rivelatori in questo senso

di Luigi Accattoli in Corriere della Sera del 12 marzo 2014

L’uscita dalle comodità per andare ai poveri – come ama dire Bergoglio – è Vangelo puro, ma è un Vangelo che solo per i poveri è davvero un lieto annuncio. È dunque prevedibile lo sviluppo di un aperto conflitto con lo scatenamento degli egoismi che caratterizza il Nord del mondo. Fino a oggi avevamo visto l’Occidente che si allontanava dalle Chiese, con Papa Francesco iniziamo a vedere le Chiese che si allontanano dall’Occidente.